…Ci scagliano pietre appuntite
di rimorsi e di ansie non condivise,
ipocriti timori di essere felici;
tutto tentiamo con gli altri
per bisogno per paura per gioco,
ed è sopravvivenza della carne
vicenda cosmica di primavera e autunno,
ed è fisiologia
di sofferenze bruciate e inflitte.
Di schianto l’intelligenza infelice
abbandona le strade di polvere
i muri scardinati da secolari rivolte,
come ai giorni di sole
che ingolfarono l’allodola assetata.
Nebbiosi uccelli partimmo
dalle boscaglie d’autunno incorporeo…
verrà la morte – un giorno –
e sarà la prova della nostra innocenza
Paolo Ruffilli
(da Quattro quarti di luna, 1973)