Giovedì , 14 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Spinus
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Maria Lanciotti. Augusto racconta.../ Ringo
03 Ottobre 2013
 

Ringo*

 

Ringo nasce nella primavera del 1964. Il mio amico Ugo G. me lo porta in officina in via Pirzio Biroli a Ciampino (la mia prima officina di 145 metri quadrati), me lo mette fra le braccia e mi dice di aver consegnato la cucciolata ad altri amici e che quel cane lupo di colore nero con qualche macchia grigia era l’ultimo. Le raccomandazioni di Ugo furono le seguenti: “È tuo, curalo e fallo crescere”. La madre di Ringo era andata a finire sotto un camion il giorno prima. Ringo poteva avere dieci giorni, pertanto c’erano grossi problemi per l’alimentazione. Presi subito una cassetta della frutta, la imbottii di stracci e ne feci una cuccetta. Poi mi organizzai con un biberon, latte e qualche biscotto.

Io avevo trentadue anni, sposato e con un figlio di un anno, già imprenditore con tutti i problemi di quelli che vogliono operare per loro conto.

Finisce la giornata di lavoro, do da mangiare al piccolo Ringo e vado a casa. Passano un paio d’ore e arriva mia madre (che abitava nei pressi dell’officina) la quale mi dice che sentiva piangere il cane e che lo dovevo immediatamente portare via perché lei non poteva dormire. Velocemente mi recavo in officina dopo aver cercato di calmare mia madre dicendole che il cane era piccolo, spiegandole che la madre era morta ma lei mi disse: “Portalo via, buttalo via tanto è un cane” e che assolutamente non lo voleva sentire.

Presi la cassetta con questa creatura e me la portai a casa. Ringo era meraviglioso, bastava che sentisse la mia presenza e si calmava.

Per parecchi giorni e parecchie notti andammo avanti così: latte, biberon e carezze, qualche biscottino, una minestrina. Intanto Ringo cresceva, e cresceva anche mio figlio. Giocavano assieme, Ringo gli leccava le guance, cadevano per terra, poi correvano, poi si rotolavano, insomma era un crescere bene per loro due ed io ero contento.

Nel 1967 realizzo uno dei miei sogni. Acquisto un terreno più grande, costruisco un capannone di 500 metri quadrati alla periferia di Roma con un piazzale grande il doppio.

Mio figlio ha cinque anni, Ringo ne ha tre, affiatamento totale, spazio in abbondanza, insomma tutto perfetto.

Mia moglie, non amante degli animali, ogni giorno con il mio aiuto preparava un bel pappone con pasta e pane ben condito; Ringo cresceva, un bel cane lupo bravo, sensibile, affettuoso, possente. Stabilisce il suo territorio, officina e piazzale, difficilmente usciva dal cancello sempre aperto e dal recinto.

Passa il tempo, Ringo comincia a creare i problemi di tutti i cani di taglia superiore alla media, attaccandosi con gli altri cani per stabilire la propria supremazia sul suo territorio fino ad arrivare alle liti feroci.

Ringo, obbediente, quando usciva dal cancello attraversava la strada con prudenza ed io non riuscivo capire dove andasse; poi scoprii che faceva un percorso nei campi senza avvicinarsi alle abitazioni, restava fuori circa mezz’ora, osservava con calma tutto il territorio, annusava dappertutto, faceva i suoi bisogni e poi con tranquillità rientrava nel piazzale, sempre nello stesso punto, per lui una postazione ideale per il controllo dei suoi spazi.

Uscendo dal piazzale Ringo costeggiava la recinzione della nostra proprietà e attraversava in corrispondenza di un altro cancello sempre aperto da cui potesse vedermi, perché era mia abitudine controllare dove lui andasse. Si fermava, mi guardava con attenzione fino a quando io non gli davo il consenso di andare. Se lo guardavo restando in silenzio proseguiva nel suo percorso, se gli facevo un cenno col braccio tornava indietro lentamente e quando mi arrivava vicino con i grandi occhi mi fissava come per dirmi “eccomi, sono con te”.

Sono passati tanti anni, quasi mezzo secolo, gli occhi del mio Ringo ancora li vedo.

Ringo è morto nel 1978 ed io per parecchi giorni rimasi in silenzio. Ed oggi che tanto tempo è passato da quando il mio amico mi consegnò il cucciolo riprovo le stesse sensazioni ed emozioni d’allora.

Mi ero preso l’impegno di farlo crescere bene e difenderlo fino alla fine e questo risultato c’è stato. Ringo è morto di vecchiaia, gli ultimi giorni non sollevava più le zampe posteriori ma le trascinava a terra.

Ringo per quattordici anni mi ha aspettato all’ingresso dell’officina e mi veniva incontro con salti di gioia, esuberante. Fino alla fine della sua vita non ha mai smesso di venirmi incontro, anche se negli ultimi tempi lo faceva con fatica trascinando le zampe sull’asfalto.

Il mio cane, come tutti quelli di grossa taglia, mi ha spesso creato problemi seguendo la sua natura di guardiano del territorio. Due volte sono andato al canile di Roma subendo degli addebiti economici secondo me esagerati. Due volte sono andato in Pretura con il rischio di essere condannato penalmente, ma sono riuscito a difendere sia me che Ringo, un essere di estrema fedeltà e intelligenza. Quando fu preso dall’accalappiacani dissi a Ringo che era impaurito e anche aggressivo e mi guardava negli occhi come io facevo con lui: “Stai tranquillo, ci sono io”.

Adesso Ringo si trova in via Placanica, 171, in una fossa scavata da un mio ex dipendente che si chiama Mariano.

Grazie mio cane, che mi hai fatto anche piangere.

 

Maria Lanciotti

 

 

* Storia vera raccontata all’autrice da Augusto L., fondatore nel 1957 di un’importante Azienda del Lazio.


Articoli correlati

  Vetrina/ Maria Lanciotti. Veranda sul mare d’inverno...
  Maria Lanciotti. Augusto racconta.../ Natalina
  Premio di poesia e stornelli nei dialetti del Lazio “Vincenzo Scarpellino” 2016
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estasi
  Maria Lanciotti. E Gesù lagrimò
  Maria Lanciotti: La Rosa di Ferro
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Scorreva come lava nella gola...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nella terra degli avi...
  Maria Lanciotti. Sulla Ciampino-Roma alcuni anni fa
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Leggi
  Maria lanciotti: Io Nico che so come amarti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ehi, ehi! tempo...
  Maria Lanciotti. Ricordati di santificare le feste
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E pensavo a te (per i Ragazzi del ’99)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. I colori della barbarie
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non vedo bambini nel borgo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non più picchi e strapiombi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non attendo più roventi lave...
  Maria Lanciotti: “Tempo di abbracciare”. Prendendo spunto dal libro dell’Ecclesiaste
  Maria Lanciotti su Storia dell'infelicità di Flavio Ermini.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Vieni, mio caro uomo...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Amore mio
  Maria Lanciotti. Il Caligola riflesso
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lascito
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Percezioni (12 haiku)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Se mi strappassi di dosso...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuove terre
  Alberto Pucciarelli. “Il Villaggio di Gennaro”, ovvero Cooperativa san Giuseppe
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eppure sai...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Non darti pena...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Estemporanee
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  Maria Lanciotti: Per chi ama, per chi è amato.
  Maria Lanciotti. “Canto di primavera”
  Monte Compatri. Maria Lanciotti per “Il Caligola riflesso”
  Shingle. Diari scritti dai padri per i nostri figli
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mediterraneo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Mimose
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Seducente Natura
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cela i tuoi versi...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Petali
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Romanza
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Boom e controtendenza (1998)
  Maria Lanciotti. Cantuccio della fantasia/ Leggende indiane. (Quinta parte)
  Maria Lanciotti. Qui ci sono i leoni
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Natale 2023. Mani nude. Mani aperte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nuvole e fumo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Notte di primavera
  Maria Lanciotti. Panorama
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Il viaggio continua…
  Maria Lanciotti: Questione di QI
  Vetrina/ Maria Lanciotti. M’invita ancora...
  Maria Lanciotti. Lascia ch’io cerchi la mia strada...
  Maria Lanciotti. Amal, la speranza migrante
  A Monte Compatri il Villaggio di Gennaro
  Premi e concorsi/ Maria Lanciotti. Giuggiole m’offri...
  Maria Lanciotti. Il gioco del “Mai si sarebbe pensato”
  14 febbraio. Amore, “dacci un segno di vita”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rinascita
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Borgata Mondo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane (Terza parte)
  Maria Lanciotti. La Cina nel cuore
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Casi
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Prima parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensieri di pace
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Tepee
  In libreria/ Maurizio Rossi. “Riόne Munnu (Borgata Mondo)” di Maria Lanciotti
  Petra VoXo. Dove sono finite le voci delle bambine?
  Maria Lanciotti. Tutti al mare al tempo del Boom sulla costa laziale
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Immagini in forma di haiku
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Poi finirono le parole...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Nossignori...
  Maria Lanciotti. La Natura che combatte
  Maria Lanciotti: Aspettando Samuele
  Maria Lanciotti. Compleanni
  Maria Lanciotti. 1960 ‒ Versi giovanili
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’ultima freccia...
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 1.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Io sono musulmana
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Torrente
  Maria Lanciotti. La via di Pepe
  “La sacca del pastore” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Primavera
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Binari
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pasqua 2022
  Maria Lanciotti. Se tu mi chiedessi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Carezze di aghi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora e sempre una possibilità per un sogno di pace
  Maria Lanciotti. Forty Fingers ‒ Altre note sul sesto rigo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Già tutto detto...
  Maria Lanciotti. Murale
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Traccia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku classico con e senza kigo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Rischiara l’aria un sorriso
  Maria Lanciotti. Estate 1943 – Forse un ricordo, forse un racconto
  Spot/ Maria Lanciotti. E dirti ancora
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cosmo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Paisà
  Amina e la maledizione dell’abate
  Maria Lanciotti: La confessione
  Maria Lanciotti: Un passo indietro
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Lungomare degli Ardeatini
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Maria Lanciotti. I brevissimi/ E io aspetto Elisa
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L'onda
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Che non ti perda...
  Maria Lanciotti. Stasera si cambia programma
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Brevemente
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 3.
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Haiku – con e senza kigo
  In libreria/ Roberto Canò. Maria Lanciotti tra prosa e poesia nella raccolta “Spirali”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sassi e astri
  Maria Lanciotti. Castelli da amare
  Mario Lozzi*. Ri-lettura de “La figlia della Rupe” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Eroi
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Maria Lanciotti. Natale all’ipermercato
  Maria Lanciotti: L'ultimo Milingo a Zagarol
  Salva con nome, Patrizia Garofalo
  Maria Lanciotti: Invettiva
  Maria Lanciotti. La vera faccia del corteo contro l’inceneritore di Albano
  Vetrina/ Maria Lanciotti. L’amore lo piantai nell’orto per l’inverno...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Assolo
  Gabriele Santoni. Ri-lettura de “La figlia della rupe e del mare” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti. La voce della Luna
  Vetrina – In libreria/ Maria Lanciotti. Flash
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Senza cattiveria
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Erano i giorni che non si spengono a notte
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dammi una mela...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Araldica
  Maria Lanciotti. SpirAli – Appunti per un vissuto
  Luca Pizzurro. Riflessioni dal sesto piano di un palazzo con vista su Napoli
  Maria Lanciotti. Forza Roma!
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Meditando
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ecclèsia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per una morte bianca in fonderia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Per un impiccato in cella d’isolamento
  Maria Lanciotti. Un sorriso che non si spegne
  Vetrina/ Maria Lanciotti. La ballata del monsignore
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Anno zero
  In libreria/ Memoria e dialetto in “Giracéo” di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti. La memoria di chi c’era – 1
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ancora
  Maria Lanciotti. Campo lungo
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Sempre
  Maria Lanciotti: L’ombra cupa der cupolone
  Rilettura/ Luigi Boccilli. “Campo di grano” di Maria Lanciotti
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Affoga nel nero...
  Maria Lanciotti: I mangiatori di carta.
  Maria Lanciotti. Ri-lettura in versi del “Caligula” di Maria Grazia Siliato
  Maria Lanciotti. Music “on Volcanic Lakes”
  Maria Lanciotti. Poesie sparse
  Luca Leoni. “Se tu mi chiedessi”, ovvero la realtà che precede la fantasia
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ancora sono
  Vetrina/ Maria Lanciotti. La montagna della Pace
  Maria Lanciotti. Il Villaggio di Gennaro – 2.
  Vetrina, In libreria/ Maria Lanciotti. Suono e visione – 1/3
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Inganni (Il nuovo mondo)
  I brevissimi/ Maria Lanciotti. Voci dall’isola
  Vetrina/ Maria Lanciotti. oblivion
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E ora che le parole...
  Tonaca e mascherina. La CEI al tempo del Covid
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Indios
  Maria Lanciotti. Mi hanno rubato la conca di rame
  Maria Lanciotti. La rosa nera e la rosa rossa, una storia follemente umana – 1
  Maurizio Rossi. Ri-lettura di “Giracéo” (Capogiro) di Maria Lanciotti
  Maria Lanciotti: Infinitamente mai
  Vetrina/ Maria Lanciotti. E tu ridevi
  “La voce delle bambine” all’ex chiesa di San Francesco a Velletri (Roma)
  I “Brevissimi” di Maria Lanciotti/ 1. Rione Mirafiori
  Vetrina/ Maria Lanciotti. A volte, il cielo... (1960)
  Maria Lanciotti. Fotogrammi
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Un passo dopo l'altro...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cavalieri
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Pensiero d’aprile
  Lapegrama: “Come andarono i fatti” di Maria Lanciotti
  Roma. Trentennale del Movimento studentesco “La Pantera”
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Cicli
  Vetrina/ Maria Lanciotti. In secca
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dedicata
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Antico padre
  Vetrina/ Maria Lanciotti (haiku)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Generazioni
  Maria Lanciotti, Pensierino estivo della sera
  Maria Lanciotti: Cantuccio della fantasia. Leggende indiane. (Seconda parte)
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Ho conosciuto una ragazza...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Bianco, più della bianca neve...
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Dieci haiku
  Vetrina/ Maria Lanciotti. Senzatetto
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy