È dal 22 settembre che Yoani Sánchez non scrive un commento sul blog che l'ha resa famosa nel mondo: Generación Y. A Cuba non accade più niente? Gli impegni della blogger cominciano a essere troppi? I suoi viaggi all'estero troppo lunghi e numerosi? Forse si è accorta che da un po' di tempo a questa parte riscalda vecchie minestre, cucinate troppe volte e in tutte le salse? Non lo sappiamo. Certo che un post ogni 10 giorni è un ritmo molto fiacco, indica una persona che ha perso l'ispirazione, che non riesce più a comunicare entusiasmo. Succede, forse, imborghesendosi, frequentando i quartieri alti, dimenticando l'underground, la vera vita. Certo, perché Yoani – ora come ora – non racconta cose che vive sulla sua pelle, mettere insieme il pranzo con la cena è da tempo un problema che non la riguarda.
Yoani scrive anche Cuba Libre per El País, un blog retribuito (niente di male, per carità) che l'assorbe molto. In quel blog ci racconta quali sono le migliori paladares dell'Avana, ma non solo, ci dice anche che il suo scrittore italiano preferito è Roberto Saviano, un perseguitato come lei, uno che ha scritto un capolavoro imperdibile come Gomorra. Per fortuna che non devo tradurre Cuba libre, La Stampa non mi retribuisce per farlo, e io ometto volentieri di riportare in italiano i gusti letterari della blogger. Il tempo che risparmio lo dedico a rileggere Il disprezzo e La ciociara di Alberto Moravia, magari le poesie di Giorgio Caproni e La spiaggia di Cesare Pavese. Alla faccia di Saviano e di chi lo considera letteratura.
Ricordo una vecchia canzone di De André (lui sì, letteratura!): Com'è che non riesci più a volare. Yoani, permettimi una domanda da amico, prima che te lafacciano i nemici: com'è che non riesci più a volare?
Gordiano Lupi