Riporto di seguito la traduzione dell’appello della IAAPA (www.iaapa.ch) al riguardo del fatto che in una mostra, che si svolgerà a Dresda, e che si è già svolta in diverse località negli U.S.A., verrà fatta menzione degli uccisi durante la seconda guerra mondiale dal regime nazista, ma si occulterà il fatto che decine di migilaia di persone sono morte in istituti psichiatrici dopo la fine del regime Nazista.
Le altre organizzazioni sono invitate a firmare questa petizione di protesta.
Invito inoltre gentilmente i lettori a divulgare la notizia inviando questo articolo ai propri amici e conoscenti.
Presidente OISM (Osservatorio italiano salute mentale)
Invito a partecipare alla protesta e
a partecipare alla manifestazione dell'11 ottobre 2006
Il museo "Hygiene Museum" a Dresda ospiterà la mostra "Medicina della morte" dal 12 ottobre 2006 al 24 giugno 2007.(1)Tuttavia in questa mostra vengono tenute nascoste le uccisioni di massa, compiute dal 1945 al 1948/49, di persone rinchiuse negli istituti psichiatrici tedeschi che sono state fatte morire di stenti e di fame. Pertanto la storia viene falsata.
C’è stato un unico gruppo di vittime e c’è stato un unico gruppo di carnefici, che, rispettivamente, sono state uccise e che hanno causato le morti nell’intero periodo dal 1939 al 1949. Il metodo che è stato utilizzato per uccidere dal 1945 al 1949 è stato lo stesso che è stato utilizzato negli anni precedenti dal 1941 al 1945. Queste uccisioni sono state descritte da Heinz Faulstich nella sua ricerca intitolata Death by Starvation in Psychiatry 1914-1949,(2)ed Ernst Klee le ha documentate nel suo film Sichten und Vernichten.
Facendo un paragone con l’intera Germania, la zona Sovietica ha avuto il più alto tasso di persone uccise tra le persone internate nei campi di concentramento psichiatrico, come è stato provato da Heinz Faulstich. Quando si fa un confronto il tasso medio dei decessi al di fuori dei campi rispetto alla media dei decessi all’interno delle istituzioni psichiatriche nella zona sovietica, si vede chiaramente che il tasso delle morti negli anni dal 1946 al 1947 era del 24% all’interno delle istituti psichiatrici, mentre era solo del 2,1% e del 1,9%, rispettivamente nei due anni, per le persone non internate e che nell’anno 1949 il tasso dei decessi all’interno era ancora elevato al 9% da confrontarsi con il tasso all’esterno che era pari al 1,3%.(3)
Il totale delle uccisioni che sono state commesse dal personale medico nelle quattro zone occupate nel periodo che va dal 1946 al 1948/49, cioè subito dopo la fine delle regole del Nazismo, ammonta a più di 20.000 vittime.(4)In effetti, si deve piuttosto assumere che il numero delle vittime sia stato anche più alto. Le ricerche in questo campo sono tuttora in corso.
Gli Alleati furono tuttavia dei liberatori, perché dopo alcuni anni, in base alle nuove norme del nuovo governo tedesco, il tasso delle uccisioni nei campi d’internamento psichiatrico iniziò in effetti a calare.
Consideriamo ora la zona americana. In questa zona il 9,9% dei pazienti internati in istituti psichiatrici morì nell’anno 1946, l’8,0% nel 1947 e il 6,8% nel 1948.(5)Inoltre non vi era diritto di asilo o di essere considerati profughi o rifugiati per chi era stato vittima delle persecuzioni mediche da parte dei medici degli U.S.A. Anche se una persona considerata, senza prove, “mentalmente malata” fosse stata in grado di scappare all’incombente camera a gas, sarebbe stata rispedita indietro dagli U.S.A., se avesse fatto cenno alla sua erronea ed infamante diagnosi medica.
Torniamo ora alla falsificazione della storia da parte del "Hygiene Museum": Perché nega queste morti, contrariamente alla realtà e a tutte le buone ragioni? La spiegazione più probabile è che viene fatto per proteggere chi ha perpetrato queste morti e per nascondere i crimini dei gruppi di occupazione dopo il 1949.
Come ha in seguito continuato a comportarsi la psichiatria, che viene, senza che vi siano prove, considerata “scientifica”? Quali nuovi metodi, una volta ancora generalmente accettati come metodi “umani”, sono seguiti agli eccidi e alle uccisioni che erano state considerate come “eutanasia”? La lobotomia, cioè la chirurgia del cervello. L’elettroshock, tecnica tuttora utilizzata. Gli shock e i comi insulinici e, cosa completamente nuova, la somministrazione in psichiatria di farmaci e droghe che alterano la mente e che sono nocivi per il corpo; il tutto sempre sotto la minaccia dell’immediata messa in stato di coercizione o l’uso diretto della forza: venire richiusi e legati, venire sottoposti al completo controllo da parte di istituti che prendono il controllo completo. Il legame di connessione è la coercizione, che è un fattore costante in tutti questi metodi per ottenere un, così chiamato; spiraglio all’interno della così chiamata malattia.
Perfino al giorno d’oggi una persona che sia sopravvissuta alla psichiatria e che viaggi verso gli U.S.A. può entrare in quella nazione solo se mente dicendo di non essere mai stato erroneamente ed ingiuriosamente classificato come “mentalmente malato”, come ad esempio avere la “schizofrenia”.
Tutte queste violazioni legalizzate dei diritti umani inizia con una terminologia erronea e diffamante: Questa è l’opinione del prof. Thomas Szasz su questo argomento:(6)
«La "schizofrenia" è un'etichetta strategica, come il termine "Ebreo” lo era nella Germania nazista. Se volete escludere delle persone dall’ordine sociale, dovete giustificare questa cosa agli altri, e in particolar modo a voi stessi. Pertanto vi inventate una retorica giustificatoria. Questo è tutto quello che veramente le brutte parole della psichiatria significano: sono retorica giustificatoria. Mettere un’etichetta su un sacco con scritto sopra “immondizia” significa “Buttatelo via! Portatelo via dalla mia vista!” ecc. Questo era quello che la parola "Ebreo" significava nella Germania Nazista; non indicava una persona con una certa credenza religiosa. Voleva dire "insettaccio!", "uccidetelo con il gas!" Temo che i termini "schizofrenico", "personalità sociopatica" e molti altri termini usati nelle diagnosi psichiatriche significhino esattamente la stessa cosa; significano “pattume umano”, “portatelo via” “ portatelo via dalla mia vista».
Le violazioni dei diritti umani basate sulla medicina hanno raggiunto il loro apice nelle uccisioni di massa. Ernst Klee ha fatto un riassunto di ciò dicendo: Non erano i Nazisti che avevano bisogno dei dottori, erano i dottori che avevano bisogno dei Nazisti.(7)
La International Association Against Psychiatric Assault (IAAPA) (Associazione Internazionale contro gli Assalti della Psichiatria), il Bundesarbeitsgemeinschaft Psychiatrie-Erfahrener e.V., il Landesverband Psychiatrie-Erfahrener Berlin Brandenburg e.V. e il Irren-Offensive e.V. stanno tutti insieme richiedendo che la mostra e i suoi dépliant siano cambiati in modo da rispettare la realtà dei fatti e smettere di falsificare la storia. I direttori del museo non hanno dato ascolto a questa richiesta, ma invece farà soltanto un’aggiunta postilla al loro programma di accompagnamento.
Pertanto vi invitiamo ad fare una protesta pubblica contro questa falsificazione della storia e a partecipare alla dimostrazione di protesta che si svolgerà il giorno dell’inaugurazione, mercoledì 11 ottobre 2006 alle 12:30, davanti al "Hygiene Museum" a Dresda.
Alle ore 16 è previsto l’inizio della cerimonia di inaugurazione della mostra, alla quale parteciperanno il Ministro Federale dell’Interno, Wolfgang Schäuble, e l’ambasciatore degli U.S.A..
Le nostre richieste:
Fine della falsificazione della storia. Smettere di non ammettere le uccisioni di più di 20.000 persone da parte della psichiatria dal 1945 al 1948/49.
Compiere delle investigazioni e delle ricerche e pubblicizzare su internet i nomi di tutte le vittime, presunte in 300.000, delle sistematiche uccisioni di massa mediche compiute dal 1939 al 1949, così che i loro parenti possano finalmente imparare qualcosa della vera fine della vita dei membri delle loro famiglie e in modo che possa essere restituita un minimo di dignità alle vittime, con il riconoscimento che queste persone uccise sono esistite e hanno avuto un nome.
Un riconoscimento da parte della pubblica opinione che la psichiatria internazionale, ed in particolare quella tedesca, a causa degli omicidi di massa da essa compiuti e del suo regime di tortura, è un sistema di coercizione criminale e non una scienza.
Vogliamo far notare che la ragione per cui è stata scritta la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani da parte delle Nazioni Unite nel 1948, dopo il processo di Norimberga e gli orrori e le atrocità delle uccisioni sistematiche di massa della psichiatria nelle camere a gas della "Aktion T4", (le camere a gas che iniziarono a funzionare nel 1939 come compagna medica/biologica in Germania e che poi si estesero ai campi di sterminio in Polonia) – fu anche quella di proteggere i diritti umani dalle regole della legge, così che una persona non possa più essere costretta a usare la ribellione come ultima risorsa contro la tirannia e l’oppressione.
International Association Against Psychiatric Assault (IAAPA), Bundesarbeitsgemeinschaft Psychiatrie-Erfahrener e.V., Israeli Association Against Psychiatric Assault, Weglaufhaus Initiative Ruhrgebiet e.V., Irren-Offensive e.V., Landesverband Psychiatrie-Erfahrener Berlin-Brandenburg e.V., Werner-Fuß-Zentrum
per la IAPPA, Hagai Aviel
Spechtweg 1, 4125 Riehen, Schweiz
(2) Lambertus-Verlag: Breisgau 1998
(3) Faulstich 1998: 670 und 713
(4) Faulstich 1998: 715
(5) ibidem.: 713
(6) dalla: “Intervista con Thomas Szasz”, in the New Physician, 1969
(7) Ernst Klee, citazione dal suo discorso al Congresso IPPNW a Norimberga nel 1997