La notizia del giorno è che in Cina hanno arrestato un ragazzo di 16 anni per uso eccessivo di Twitter. Per fortuna è stato presto rilasciato. In Cina esiste una legge molto rigida sulle comunicazioni a mezzo Internet e la fanno rispettare con la forza. Nello stesso periodo, Yoani Sánchez è andata a parlare a Praga per chiedere cambiamenti radicali nel suo paese, Robertico ha cantato in televisione una canzone di protesta, nelle sale cinematografiche molti cubani hanno visto La pelicula de Ana, ultimo film di Daniel Díaz Torres, un buon lavoro ricco di intelligenti spunti critici, Leonardo Padura Fuentes ha pubblicato libri come L'uomo che amava i cani, di sicuro non governativi...
Twitter, Facebook e la rete Internet sono pieni di cubani che scrivono, dissidenti o presunti tali, liberi pensatori o gente di pochi scrupoli, al soldo di qualcuno che inquina l'ambiente e rende l'intera dissidenza meno credibile.
Non voglio dire che a Cuba sia tutto semplice e consentito. Ogni tanto c'è qualche arresto temporaneo, ci sono alcune repressioni, il sistema non favorisce l'anticonformismo e non concede spazi pubblici a chi non è in sintonia con il potere. Ma quando parliamo di diritti umani violati, dobbiamo calibrare il tiro, perché il metro di valutazione cinese (ma anche iraniano, coreano, birmano...) pare molto più rigido del cubano.
Gordiano Lupi