Firenze – L'Italia sta sistematicamente violando una delle normative UE più innovative e utili per il consumatore. Nel 2009 è infatti entrato in vigore il Regolamento UE n. 861/2007 sulle cause transfrontaliere di modesta entità. Per importi inferiori a 2.000 Euro, il cittadino che è costretto ad agire contro un venditore, una compagnia aerea o altro soggetto con sede fuori dall’Italia, può farlo agevolmente, senza avvocato, compilando un modulo online e spedendolo per raccomandata al proprio giudice di pace. Il procedimento, semplice rapido e alla portata di tutti, per la prima volta fa del giudice italiano un vero e proprio organo giurisdizionale europeo.
Se ad esempio una compagnia aerea irlandese non restituisce il prezzo di biglietti a seguito della cancellazione di un volo, grazie al Regolamento 861 ci si può rivolgermi al giudice di pace della propria città e ottenere una sentenza valida in tutti i Paesi UE. Senza tale Regolamento, invece, si sarebbe costretti a fare una causa in un tribunale irlandese, ovvero -quasi certamente- a rinunciare al rimborso.
Nonostante questo rivoluzionario Regolamento sia in vigore da oltre quattro anni, solo pochi uffici dei giudici di pace italiani lo conoscono. Nella maggior parte dei casi, i cittadini che cercano di usufruirne vengono respinti dalle cancellerie che, nell’ignoranza, si rifiutano di applicare la normativa. Ci sono ovviamente anche uffici che, pur inizialmente all’oscuro, studiano la normativa e cercano di applicarla. Ma spesso creano “procedure” interne che contrastano con il Regolamento, e comunque sono difformi da città a città.
È del tutto evidente che qui il ministero della Giustizia è il principale responsabile di questa sistematica violazione del diritto UE e dei ripetuti casi di denegata giustizia che ci vengono segnalati.
Per questo, chiediamo con urgenza ai responsabili della Giustizia, in primis alla ministra Annamaria Cancellieri, di emanare quanto prima le necessarie direttive affinché il Regolamento 861/2007 sia applicato, in modo uniforme, su tutto il territorio italiano.
Al fine di incoraggiare tale azione, abbiamo dato mandato ai nostri legali di denunciare la situazione alla Commissione UE per l’apertura di un procedimento d’infrazione contro l’Italia. Ai cittadini chiediamo di continuare a segnalarci e documentarci tutti i casi in cui i giudici di pace si rifiutino di applicare il Regolamento.
Pietro Yates Moretti, vicepresidente Aduc