– Noi sì che parliamo di cose sacre per il popolo di Cuba! Come in questa canzone, che parla dei dolci favoriti dei Cinque Eroi!
Questo è il grido del cantante di Garrincha, emulo governativo di Robertico.
I Cinque Eroi sono i cinque agenti cubani, prigionieri del governo USA, accusati di aver svolto attività di spionaggio in territorio americano. Come è noto a chi segue le cose di Cuba, la propaganda governativa fa largo uso del tema in funzione nazionalista...
Il futuro chiarirà i motivi per cui Robertico ha cantato quella canzone in TV. Il tempo è galantuomo, come nel caso del battibecco all'Università tra Eliécer Avila e Ricardo Alarcón. Come tutti hanno potuto vedere, Alarcón è stato defenestrato. Uno più uno, anche a Cuba, fa sempre due.
20/09/2013 (vignetta in allegato) – Dopo l'exploit televisivo di Robertico Carcassés (non lo conosceva nessuno – neppure io che vivo di cultura cubana da 15 anni a questa parte – e adesso il suo nome è sulla bocca di tutti, canterà persino con Silvio Rodriguez), la satira cubana si appunta sulle canzoni di protesta.
Garrincha disegna un improbabile cantante che intona questi versi:
– Voglio... mangiarmi un gatto vivo, studiare per fare il gigolò... prendere a sassate un cieco, mangiarmi mia nonna bollita... avere un locale con una caffetteria...
Il comunista (in verde olivo) non si scompone e rassicura una vecchietta scandalizzata:
– Compagna, è stato molto peggio quel che ha detto quell'opportunista di Robertico Carcassés.
Gordiano Lupi