Cari tutti,
Sono dall'altra parte del mare e mi sembra di essere in un altro mondo. Ho appena iniziato le interviste ai profughi siriani al confine turco ed è come aver stretto per la prima volta la mano alla Sofferenza. Ho passato alcune ore con una vedova, Em Khalil, che vive in una catapecchia senza servizi igienici con i suoi quattro figli. Ci sono i topi che mangiano i loro vestiti. La più piccola delle bimbe vuole venire in braccio. Mi piego per prenderla ma la madre mi trattiene: ti può contagiare.
Amici cari, credetemi, non possiamo lasciarli soli... Sono una parte di noi.
Asmae Dachan