E mentre continua, in vista del post Malagrotta, la ricerca affannosa di nuovi siti per nuove discariche invece di spingere sulla raccolta differenziata e il riciclo, il Comitato contro l’inceneritore di Albano si è fatto tre giorni di campeggio, com’è ormai consuetudine da quattro anni. Il dis-camping si è tenuto quest’anno in una traversa del Villaggio Ardeatino, sempre nei pressi della discarica di Roncigliano nel comune di Albano Laziale. La prima edizione si organizzò nel 2010 e le prospettive sembravano rosee, dopo che il Tar del Lazio aveva bloccato la costruzione dell’inceneritore accogliendo le istanze di cittadini e associazioni ambientaliste riunite nel Coordinamento No Inc. Si pensava allora, e ancora si pensò per un certo tempo, che bastasse seguire le vie della legalità e della ragione per far rientrare un progetto folle impiantato su vizi di forma e di sostanza evidenti e riconosciuti, ma così non è andata. Rifare la storia diventa complicato, una sfilza di colpi di scena con un’ordinanza firmata alla chetichella e fuori tempo massimo nell’ottobre 2008 dall’allora governatore della Regione Lazio Piero Marrazzo, peraltro annullata, con una VIA (Valutazione Impatto Ambientale) negativa del 25 marzo 2008 (anch’essa annullata) che presentata in extremis in seconda versione diventa positiva, e una seconda autorizzazione dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) concessa in quel fatidico 13 agosto 2009, dopo che il Tar del Lazio aveva accolto il ricorso del No Inc. E poi pian piano tutto viene a galla, accordi sottobanco, commistioni e collusioni e ‘mutuo patto’, e non rimane spazio per il benché minimo dubbio sul fatto che tutto ruoti attorno a un business di portata incalcolabile. Eppure nulla è ancora perduto, la brutta storia prosegue fra alterne vicende.
Incessante l’azione del No Inc (rigorosamente autofinanziata) in un tiramolla ormai ultra quinquennale fra inceneritore sì e inceneritore no, tanto che il Cerroni se ne fa quasi uno scudo adducendo a ‘cause di forza maggiore’ il mancato avvio del cantiere – come risulta in un documento intercorso fra il Co.E.MA (Cerroni, Acea e Ama) e il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) – con riferimento implicito a tutte le azioni di carattere giuridico, politico e sociale portate avanti dai Comitati cittadini, decisi a condurre la vertenza fino in fondo. Assoluta assenza istituzionale nella tre giorni organizzata dal Movimento No Inc, mentre nelle vicinanze si svolge per il secondo anno la “Sagra della bruschetta” con tanto di ballerine brasiliane, sotto l’egida del comune di Albano e con sostanziosi contributi di noti sponsor, altro sonoro schiaffo all’impegno di cittadini responsabili e consapevoli.
Fra le tante attività in programma nel fine settimana dal dal 26 al 28 luglio, anche laboratori scientifici per bambini, con dimostrazione pratica del principio di Archimede (ogni corpo immerso in un fluido…), produzione di sapone fatto in casa e compostaggio con trattamento dei residui dell’umido per ottenere ottimo fertilizzante senza l’ausilio di centrali a bio-gas o bio-masse, e tanta informazione sulla nocività diffusa nei territori in cui lo smaltimento dei rifiuti avviene ancora attraverso sistemi obsoleti e fuori legge, e sulla convenienza della strategia ‘rifiuti zero’. Martedì 13 agosto, in cui ricorre il quarto anniversario dell’AIA, e dunque a un anno dalla sua scadenza, sarà di nuovo in funzione il dis-camping per accendere quattro candeline, o quattro ceri, per festeggiare il fatto di essere ancora vivi. In attesa che il capodistretto del Ministero per lo Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, prenda la sua decisione – come promesso, entro settembre – in merito ai fondi pubblici Cip-6 per la costruzione dell’inceneritore dei Castelli Romani e stabilire se spettano o meno a Cerroni. Il che equivale a dire: vita o non vita per centinaia di migliaia di cittadini. Nel frattempo il silenzio si è fatto pesante, nell’indifferenza dei media. Ma c’è qualcuno che veglia e non si concede vacanze, memore delle passate esperienze: nel quadrante a sud di Roma, sotto il mirino di Manlio Cerroni, si dorme a turno.
Maria Lanciotti