Il presidente Letta due giorni fa ha annunciato per l'autunno un piano di dismissioni per aggredire il debito pubblico per via patrimoniale. Il che, considerando le condizioni complessive della crisi fiscale in cui l'Italia, pur in netto miglioramento, ancora si trova, rappresenta una politica necessaria e lungimirante. Il vice ministro dell'Economia Stefano Fassina oggi lancia il suo 'contrordine compagni' dicendo che il PD è radicalmente contrario alla cessione di quote non solo di Eni, Enel e Finmeccanica, ma di “tutte le principali partecipate”.
Le dismissioni vanno fatte bene, vanno accompagnate da misure di liberalizzazione e dal ferreo controllo della Authority, questo è il punto. Ma il no pregiudiziale di Fassina alle privatizzazioni è inaccettabile.
Letta deve chiarire quale sia sul tema la posizione del Governo.
Benedetto Della Vedova