Un discreto numero di partecipanti, numerosissimo se si guarda alla qualità delle persone (“Uno vale diecimila”, dice Eraclito). Ricco è stato il loro contributo critico.
– Belli i dipinti di personaggi, vivi i pensieri, le montagne, le valli, i vortici d’acqua.
– Una sensibilità per tutto ciò che va oltre il semplice tocco di pennello: il simbolismo e la forza della Natura che è viva in ogni opera.
– Sono nuova di questa valle, travolta da nuove emozioni che ho ritrovato nei dipinti. La magia che avete di trasportare nell’arte l’emozione del cuore mi fa vibrare l’anima.
– Spero di vedere ancora un’altra mostra come questa. Grazie per le vivide emozioni.
– Attraverso la pittura passano vita e pensiero.
– Mi sono emozionata a vedere la mostra. Vi voglio tanto bene.
– Quale Angel è preferibile: quello dionisiaco o quello apollineo? Ognuno di noi può scegliere, ma Angel è sia l’uno che l’altro. Si deve riconoscere l’impegno, la passione, la dedizione, la ricerca e lo sforzo encomiabile dell’autore.
Il tema prevalente di Luciano è la natura, in particolare vengono rappresentate le baite, le contrade, le vallate, i monti, le sorgenti, i fiumi della sua terra d’origine: la valle Tartano.
Nostalgia del passato? No, difesa del territorio, di quel prezioso patrimonio di bellezza e integrità naturale ed umana. Un’accusa a quanto barbaramente noi civili abbiamo progredito.
– Enore il terzo fratello, nell’atmosfera sacra dell’antico chiostro, si è inserito come ‘un quadro canoro’ di elevata spiritualità.
La mamma: – Siete grandi! Incompresi.
– Anime sensibili radicate al senso della terra!
– Geniale. Sorprendente.
– Per evadere dal quotidiano purgatorio un bel tuffo in questo fiume! Grazie fratelli Karamàzov.
– Voi fratelli Angelini alimentate l’arte, la massima espressione che l’uomo ha in dote. Non mancate mai di esprimerla.
– I fratelli amano tanto la natura Madre, innamorati dei loro luoghi di nascita; hanno buona tecnica anche per dipingere le persone riflettendo i caratteri precisi di ogni personaggio. I fratelli vanno con gran sintonia con la natura, che vuol dire che amano tanto la vita.
– Tre fratelli accomunati da un unico filo: l’arte. Il padre è il vero regista; Cesare non verrà mai dimenticato.
– Non in tutte le mostre è possibile dialogare con le opere. Qui ciò è possibile, complimenti agli artisti.
– Finché si prova amore per la terra, fantasia e tolleranza l’umanità è una ricchezza.
– Arte contestatrice, ma pura e vera… specchio di Bellezza, ricerca e Verità.
Che dice quel pittore che ha varcato con intraprendenza e coraggio le colonne d’Ercole:
– Carissimo Adriano, oggi finalmente ho avuto modo d’incontrarti alla tua bellissima mostra. Il tuo stile pieno di colori della montagna da cui siamo nati, cioè a Tartano. Bello riportare questi ricordi di noi due paesani che certamente rimarremo nella storia, complimenti continua sempre così.
– Silenzio, cinguettio, passione, forza, tenerezza, dolce montagna; bello! Volti… sguardi.
– Gioco e sforzo senza aggiunta portan l’uomo alla sua meta.
– Complimenti per la Summa.
– M’ha fatto molto piacere ritrovare la vostra vitalità e la fedeltà ad un modo d’intendere l’arte e la cultura, genuinamente legata ai problemi dello spirito e ai significati del vivere.
– Cultura arte e poesia, con affetto e simpatia.
– Prima mostra d’arte di Federico, tre mesi di vita, non poteva essere una migliore.
Diamo voce a quel poeta de Murbégn:
Nel chiostro medioevale
ove l’arte fa bella mostra,
visitarla alla cultura non fa male;
dipinti eseguiti da man maestra,
ritratti con colori e poesie
agli occhi destan meraviglia.
Voglio con queste rime mie
dato che il cor mi consiglia
elogiar i fratelli Angelini
che in questo angolo di storia
han invitato il signor Bommartini
a scriver su come conquistaron
la gloria.
Gli attori della Compagnia Drago hanno fatto vivere i personaggi dipinti, quei grandi pensatori che “quasi mai gl’uomini ammirandoli molto in apparenza prendono sul serio” (Freud).
Essi si sono interrogati su chi è il genio. Non c’è genio senza il genio del luogo che in Morbegno è il Bitto-bit, perenne! Cusa ‘l sarès Murbégn senza ul Bit?
E lo stanno impoverendo d’acque e lo stanno inquinando!
Chi Dante, chi Nietzsche, chi Bertacchi e chi Damiani:
A l’aria apriti o cuore!
O cuore apriti al sole!
E tanti altri maestri antichi e moderni, caratterizzati da una mimica e voce espressive.
Interrogando loro quei geni, quale società? Certo una società di liberi ed uguali.
Elsa Morante: il potere è il disonore dell’uomo; Alfieri: un gran lusso fra i privati e quindi una gran servitù per tutti; Leopardi: l’unico titolo conveniente all’uomo e del quale egli s’avrebbe a pregiare si è quello di uomo secondo natura.
Con Francesco si esaltano i valori della terra e delle creature. Come si può amare il Creatore che non si vede, quando si maltrattano le sue opere, le sue creature?
Giordano Bruno e Spinoza: deus sive natura.
Schopenhauer, difensore della filosofia, il pensiero libero che mette al centro l’uomo. Il filosofo esige indipendenza.
Einstein conclude: l’immaginazione è più importante della conoscenza, e Nietzsche: l’arte è più importante della conoscenza perché essa vuole la vita.
Segue il rito catartico con l’umida terra della Corna per diventare l’uomo auspicato da Leopardi.
Un pubblico emozionato e partecipe.
Ringraziamo il Comune per aver ospitato una settimana nel bellissimo chiostro la nostra mostra di pittura e il teatro Il genio o il giullare di Angel, dedicato alla donna incinta.
Poesie
da Strada di fiori e sassi:
Sassi e fiori
Su pei monti a trovare
col silenzio
un viver di poesia
Danzante!
Semplice e umile cammin
d’ardore,
piedi nudi che bacian sassi
e fiori,
o gioia! o dolore!
da Fiori di strada:
Centauro
Giovane uomo
che non teme i suoi cavalli.
Sul monte vai dagli umani pensieri,
gustando l’altezze sataniche.
Giovane uomo
che non teme i suoi cavalli.
A briglie sciolte
corri,
sfidando i tormenti
d’amori proibiti.
Giovane uomo
che non teme i suoi cavalli.
Di bianchi oceani
sei respiro;
hai del santo la negligenza
che il tempo scorda.
Giovane uomo
che non teme i suoi cavalli.
Con la luna del desio
salpi su ripid’onda,
verso romita stella.
Giovane uomo
che non teme i suoi cavalli.
I versi reciti
d’una gaia scienza,
per smarrirti
nel sogno d’una bona lombarda.
Adriano e Luciano Angelini