Intervistato da RepubblicaTV rispetto ad un provvedimento di amnistia e indulto, Guglielmo Epifani ha risposto: “Perché dovremo? Non c'è nessun motivo”.
Se il segretario del Pd si liberasse per un attimo dalla ossessione berluscocentrica, di motivi ne troverebbe eccome. A cominciare dal carattere criminale in cui persiste lo Stato italiano a causa della sistematica violazione dei diritti umani di milioni di persone, vittime della bancarotta del sistema giustizia oltre che delle condizioni in cui è costretta a vivere la comunità penitenziaria.
A differenza di quanto propagandato anche dalle testate del gruppo De Benedetti, quella proposta dai Radicali e da chi viene spregiativamente chiamato garantista è un'amnistia per la Repubblica, non per Berlusconi.
È lo Stato italiano, infatti, ad essere da anni il sorvegliato speciale della comunità internazionale, il Paese con il record di condanne della Corte europea dei diritti dell'uomo per la durata dei processi e la disumanità delle nostre carceri.
L'amnistia interverrebbe innanzitutto per interrompere questa flagranza criminale: in gioco c'è il ritorno allo Stato di diritto e dunque alla democrazia.
Caro Epifani, provo a farti io la domanda che non ti è stata posta: quali sono le soluzioni alternative all'amnistia per cui il Partito democratico si batte? Oppure l'ignominia di fronte all'Europa e al mondo determinata dalla violazione della Costituzione e delle convenzioni internazionali non vi interessano?
Mario Staderini
(da Notizie Radicali, 18 luglio 2013)