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Maria Lanciotti. Tonno rosso spiaggiato e finito imbustato con i sacchi dell’indifferenziata 
È avvenuto sul litorale laziale, in comune di Ardea
22 Giugno 2013
 

Nel comune di Ardea, a un paio di chilometri da Torvajanica, durante un temporale nel primo week-end dello scorso maggio, il mare ha tirato fuori di tutto, compreso un grosso frigorifero arrugginito rotolante sulla spiaggia. E in mezzo ai cumuli di rifiuti rigettati dalle acque melmose, si è visto anche un grosso pesce, lungo all’incirca un paio di metri, esattamente un tonno rosso come ha assicurato un pescatore del luogo. Il povero tonno stava irrigidito a bocca spalancata nei pressi di un canale di scolo, e lì è rimasto per un paio di giorni a decomporsi, senza che nessuno, tra i responsabili della manutenzione della spiaggia, in totale abbandono, si sia fatto vivo. A quel punto è stato chiamato il 112, dopo che più volte era stata informata la Guardia Costiera. I Carabinieri non si sono visti, la Guardia Costiera neppure, ed è stata allora chiamata la Polizia di Roma, che si è impegnata a sua volta a sollecitare chi di dovere. Nulla da fare. I giorni passavano e il tonno si andava disfacendo mentre l’aria diventava irrespirabile. Solo qualche cornacchia gli volteggiava attorno, scacciata subito dal fetore, e nemmeno un gabbiano in giro a dare una spiluccata, che ormai i gabbiani nidificano direttamente nelle discariche e lì prolificano e muoiono.

Neppure la seguente mareggiata, una ventina di giorni dopo, è riuscita a riprendersi la carcassa mezza svuotata rimasta spiaccicata sulla sabbia. Una grossa attrazione per cani e bambini, tenuti però a debita distanza dalla miseranda scena. Finché qualcuno interviene, anche per la pressione della stampa locale che dirama la notizia corredata di foto impressionanti. Mentre da parte di carabinieri, polizia e guardia costiera, nessun cenno di riscontro. E come s’interviene? Coprendo le spoglie del tonno – che a nessuno importa sapere di che cosa è morto – con due sacchi neri di plastica dell’indifferenziata. Il tonno si trovava spiaggiato esattamente in prossimità del canale detto pomposamente fiume Incastro, che porta a mare gli scarichi dei Castelli Romani, al ventesimo chilometro circa della Strada Provinciale 601, all’inizio del Lungomare degli Ardeatini, in prossimità degli scavi archeologici Castrum Inui, scavi “più che seri, sono in corso da oltre 10 anni, in modo quasi ininterrotto” come ebbe modo di commentare la gentile dr.ssa Silvia Matricardi nel lontano 2008, ma questa è un’altra storia.

Sempre in quel tratto di spiaggia sono rimaste a marcire, tempo addietro, una pecora e addirittura una mucca, come ricordano bene gli abitanti che a parlarne ancora si tappano il naso. E di fronte a tale inciviltà, che lascia in giro cadaveri insepolti in luoghi di pubblica frequentazione, forse non basta tapparsi il naso, ma stapparsi la bocca e non stancarsi di denunciare uno sconcio che si vorrebbe diventasse costume.

 

Maria Lanciotti


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