| Lea Chiodo, 'Stars 1' |
21 Giugno 2013
Sabato 22 giugno 2013 a Pontassieve (Firenze), Via di Grignano 25, presso “La Barbagianna: una casa per l’arte contemporanea” si svolgerà la Rassegna annuale “Incontri d’Arte” a cura di Alessandra Borsetti Venier giunta alla ventiduesima edizione.
Il programma della serata prevede alle ore 18 il saluto di Alessandro Sarti, assessore alla cultura del Comune di Pontassieve. Seguirà l’inaugurazione della mostra “STARS: FOTO SENZA LUCE 2010-2013” di Lea Chiodo curata da Valerio Dehò, critico d’arte e direttore artistico del Kunst Merano Arte. La mostra resterà aperta dal 22 giugno al 31 agosto 2013.
«Lea Chiodo» scrive Valerio Dehò nel catalogo della mostra “STARS: FOTO SENZA LUCE” pubblicato per l’occasione da Morgana Edizioni «porta all’icasticità visiva la sua opera di sempre, partita quasi quarant’anni fa, ad indagare i complessi e mai risolti rapporti tra la realtà e la sua pelle elettronica. L’idea di racchiudere nella forma della stella le stars della cultura e della letteratura sembra che stabilisca una sorta di demarcazione tra un dentro e un fuori. Non vi sono altre possibilità. Quello che ci troviamo davanti è fondamentalmente il dilemma e non ci sono vie di mezzo. O di qua con i comuni mortali o di là con le stelle del firmamento mediale. Le stelle culturali appaiono forse malinconiche, pensose, al confronto con quelle dello spettacolo dipinte in altri anni. Ne condividono il destino, ma su piani differenti.
Questi ultimi lavori di Lea Chiodo sembrano sostenere la tesi che la medializzazione porta anche una distanza, consapevole o meno, ma reale e concreta. Del resto forse non ci toccheranno nemmeno i 15 minuti di notorietà warholiani, niente, siamo condannati al buio, mentre le stars incendiano la notte della fama. Sembra, infatti, che la traiettoria dei mezzi del comunicare, per riprendere l’antica definizione di McLuhan, non possa evitare una forma di cesura tra le persone normali e il resto. Basterà anche poco ma certamente non è mai abbastanza e il risultato è una sorta di fascia aurea di personaggi che diventano inarrivabili, lontani per sempre».
Seguirà il dibattito sul tema “La pittura di questi tempi…” al quale interverranno: Grazia Batini, Valerio Dehò, Ignazio Fresu, Riccardo Guarneri, Matteo Innocenti, Stefano Lanuzza, Attilio Maltinti, Lorenzo Poggi, Giovanni Sighele, Elda Torres, Giovanna Ugolini, Karen Yurkovich.
Dopo la cena, alle ore 21, verrà realizzata la performance collettiva “TRA-me: nuovi meccanismi di interazione e psicologia sociale” accompagnata dalle musiche live dei Wired Clouds e introdotta dalla presentazione della storica dell’arte Alessandra Frosini di Aparte AssociazionePecciArte.
TRA-me è un progetto di live art ideato da Gloria Campriani, diretto da Alessandra Borsetti Venier e curato da Alessandra Frosini.
Esistere è intessere legami con il nostro io e con gli altri, percepire ed essere percepiti. TRA-me interpreta la vita attraverso i nostri modi di interagire con gli altri. La performance si costruisce con l’aiuto di persone e con i meccanismi di interazione che esse mettono in atto. L’obiettivo è indagare sulle modalità che conducono individui diversi a mettersi in gioco in situazioni di volta in volta differenti e ad evolversi interagendo con gli altri. Lo spettatore viene chiamato dall’artista nel gioco interattivo per compiere il proprio percorso e diventare così performer consapevole. Le persone selezionate si troveranno ad interagire all’interno di uno spazio definito, con un tempo determinato dall’artista e scandito dalle musiche live di Wired Clouds; attraverso le loro scelte di connessione, evidenziate e rese reali dal filo di un gomitolo, che sarà il loro unico strumento per ‘segnare’ il proprio percorso, costruiranno un’architettura di fili. L’azione sarà sostenuta dal supporto di persone che rimarranno ferme, chiamate colonne portanti, che permetteranno ai corpi mobili di tessere, come telai umani, la grande rete con i loro gomitoli di filo colorato fra le mani. Essi tracceranno linee, realizzeranno trame e daranno origine a nuove tessiture di relazioni, associazioni e collegamenti.
TRA-me vuole stimolare una riflessione sui collegamenti fra i principi di casualità, ritmo, tempo, spazio ed esistenza: forma e sostanza in continua trasformazione. L’installazione, frutto della performance, intreccia pensieri e significati sottesi, riconducibili al tessuto sociale, alle relazioni interpersonali, alle possibilità di incontro, di scambio e di connessione, ambiti indagati dalla Psicologia sociale, che studia i condizionamenti messi in atto nei rapporti fra individuo e gruppi.
«Un flusso continuo» scrive Gloria Campriani «di fili tirati e colorati, paralleli e divergenti corrono all’interno della grande rete per connettersi fra di loro e diventare forme, ma nell’atto di definirsi si trasformano di nuovo, ramificandosi. Un movimento perpetuo mai uguale a se stesso che come in un divenire ridefinisce ogni volta la direzione per il raggiungimento di nuove trame. Un ritmo naturale e imprevedibile di pieni e di vuoti, come in uno spartito musicale, costituisce un equilibrio insolito».
Lea Chiodo è nata a Sarzana, dove attualmente risiede. Si è diplomata presso il liceo artistico di Carrara, istituto dove successivamente ha insegnato. La sua attività pittorica ha avuto inizio nel 1960 con un gruppo di artisti spezzini nello studio della Galleria 66, di La Spezia. Nel 1963 ha vinto il premio “Arte nel tempo libero” del Concorso nazionale ENAL di Carrara. Dopo alcune esperienze pittoriche, alla fine degli anni Settanta ha intrapreso una ricerca pittorica riguardante la fotografia. Ha avuto così inizio, il ciclo “Foto senza luce” che continua tutt’ora.
Gloria Campriani è nata a Certaldo nell’ambiente tessile della confezione di famiglia. Le sue origini le impongono una particolare attenzione alla corrente artistica della Fiber Art. L’artista non prevede l’utilizzo di alcun strumento tecnico eccetto l’uso delle mani al fine di realizzare trame. Il filo viene trasformato in modo da non permetterne l’immediato riconoscimento. Coerente con la propria filosofia, che pone una particolare attenzione alle problematiche ecologiche, Gloria ricicla filati, sceglie fibre grezze o trattate con tinture naturali. per stimolare nuove ricerche. Il linguaggio simbolico legato al filo è una continua fonte di ricerca per parlare del precario rapporto con la natura, della necessaria trasformazione sociale e dell’esaltazione dell’unione attraverso l’utilizzo di fili che avvolgono, intrecciano e legano fra di loro. La sua ricerca si basa spesso sull’interazione fra individuo e gruppi indagando nell’ambito della psicologia sociale. www.gloriacampriani.com
Con il patrocinio di Regione Toscana - Provincia di Firenze - Comune di Pontassieve
Con la collaborazione di MultiMedia91, Aparte AssociazionePecciArte, Morgana Edizioni
Info: Associazione MultiMedia91 tel. 055 8398747 - 335 6676218 - Ingresso libero
Per arrivare a La Barbagianna, Pontassieve (Firenze), Via di Grignano 25,
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