Condivido tutte le grida di giubilo, le espressioni di gioia, le speranze riaccese ecc. ecc.; ma avrei anche altre curiosità, per non perdere l'occasione di capire qualcosa di più del nostro strano paese.
Intanto vorrei sapere se l'astensionismo è stato prevalentemente femminile, ovvio in numero assoluto, dato che noi siamo due milioni più dei maschi, ma -intendo dire- più della percentuale prevedibile; o ancora se l'offerta del voto di preferenza di genere ha spinto più donne a prendere parte alle elezioni o no. E insisto: la notizia sulla partecipazione di genere dovrebbe sempre essere data. Vorrei inoltre sapere di conseguenza quante sindache avremo in più e quante consigliere comunali. Magari anche divise per schieramento.
Poi vorrei sapere se si può arrischiare una analisi dell'astensione non solo dal punto di vista di genere, ma anche per età. Inoltre -per incominciare ad arrischiare una analisi politica e non solo numerica- se può essere successo che l'elettorato più grezzo o meno organizzato si è astenuto per rabbia dispetto indifferenza ecc. ecc. e che cosa è opportuno fare per cercare di rimotivarlo. Mi piacerebbe sapere anche se parte del voto al centrosinistra e soprattutto al Pd non sia leggibile, dato che sono riusciti bene soprattutto candidati del Pd non allineati, come segue: al Pd come partito ancora più compatto, meglio organizzato, più radicato nella società, si dice: “Se appena c'è una candidatura decente, la votiamo, e facciamo sapere perciò che siamo ancora vivi/e e attivi/e. Questo significa altresì che il governo delle larghe intese non ci rappresenta e facciamo sapere che siamo disponibile a una politica più significativa e individuata”. Troppo complicato? ma la complicazione è la forma italiana della complessità e nessuno più di noi riesce a capire al volo tutte le possibili illazioni e interpretazioni ecc. ccc. Sennò come capire Siena?
Peccato che non vi sia un luogo in cui discutere queste cose. Tocca aspettare, speriamo non troppo.
Lidia Menapace