Martedì , 26 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Arte e dintorni
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Maria Paola Forlani. Il Sogno nel Rinascimento 
A Firenze, fino al 15 settembre 2013
31 Maggio 2013
 

Tutti sognano, ovunque e da sempre: sognare è la cosa più condivisa al mondo. Tuttavia, l’esperienza onirica, insieme universale e singolare, non è direttamente comunicabile. Al risveglio, le immagini della notte – ammesso che si tratti d’immagini – sono accessibili solo in modo mediato: attraverso racconti che le ordinano, discorsi razionali che le spiegano, “immagini d’immagini” che le presentano e le rappresentano. Il sogno genera una moltitudine di miti, discorsi, spettacoli, riti che, da una cultura all’altra, si coniugano diversamente.

«Se il sogno è di per sé fenomeno notturno e spesso inquietante, coincidente con una vacatio dell’anima cosciente che spalanca le porte della più abissale interiorità umana (ma anche, secondo radicate credenze, apre varchi al Divino), la rappresentazione del sogno è per gli artisti d’ogni tempo una sfida giocata sul duplice terreno della convenzione e della fantasia. E nel Rinascimento, le risposte artistiche a questa sfida furono quanto mai varie e illuminate» (Cristina Acidini).

Alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti di Firenze si è aperta fino al 15 settembre 2013 la mostra “Il Sogno nel Rinascimento”, curata da Chiara Rabbi Bernard, Alessandro Cecchi e Yves Hersant (catalogo Sillabe).

Il tema del sogno assume, in questo percorso magico, un rilievo particolare nella mitologia antica e nella cultura del Rinascimento, come dimostra il suo diffondersi nelle arti figurative ed in particolar modo in opere di soggetto religioso o legate alla riscoperta dei miti antichi. Profetico o premonitore, illustrato da episodi celebri dell’Antico Testamento (i sogni del Faraone spiegati da Giuseppe ebreo, il sogno di Giacobbe, etc.) o dall’agiografia visionaria (sogni di Costantino, di san Francesco, di santa Orsola, etc.), il sogno si offre anzitutto come manifestazione e rivelazione di un altro mondo. Esso manifesta altresì, in senso profano, le possibilità induttive e speculative offerte all’animo umano; trasfigura il vissuto quotidiano e rivela la sua dimensione erotica; viene ad occupare un ruolo prezioso nella teoria e pratica dell’arte, non meno attente all’attività onirica che la letteratura, la filosofia o la medicina. Il taglio iconografico e iconologico che gli studiosi hanno scelto per questa esposizione, consente di guardare con occhi diversi ad opere celebri come, ad esempio, il Sogno del Cavaliere di Raffaello della National Gallery di Londra, cui per la prima volta viene accostata la fonte principale fornita al Sanzio, il poema latino dei Punica di Silio Italico, stampato a Roma fra il 1471 e il 1472.

Varie sezioni articolano la mostra, cominciando da quelle che definiscono e precisano il contesto nel quale il sogno si manifesta: la notte, il sonno. La Notte, che inaugura il percorso espositivo, è rappresentata con tutta la sua complessa simbologia ed in particolare attraverso alcune delle tante derivazioni plastiche e pittoriche tratte dalla Notte che Michelangelo scolpì nella sagrestia Nuova, per il monumento funebre in memoria a Giuliano de’ Medici. La sezione successiva, intitolata La Vacanza dell’anima, mette in primo luogo in risalto le opere legate al sonno, presentando suggestivi soggetti inerenti ai miti della classicità come il Fregio della Villa Medicea di Poggio a Caiano di Bertoldo, ma anche opere letterarie come la celebre Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna, in cui il sogno svolge un ruolo fondamentale. Li affiancano dipinti e incisioni di soggetto mitologico e allegorico come il, già citato, Sogno del cavaliere di Raffaello della National Gallery di Londra e il dipinto con Venere e Amore addormentati e spiati da un satiro del Correggio proveniente dal Museo del Louvre.

Visioni dell’aldilà presenta il tema del sogno nella tradizione biblica e religiosa, con esempi grafici e pittorici dei secoli XV e XVI, dal Sogno di Giacobbe all’interpretazione dei sogni da parte di Giuseppe, ai Sogni e Visioni di sante e santi come Elena, Orsola, Caterina d’Alessandria, Agostino, Girolamo.

Di importanza fondamentale è la sezione intitolata La vita è sogno, che trae origine dall’eccezionale fortuna iconografica di un disegno di Michelangelo, Il Sogno o la Vanità dei desideri umani, come dimostra il gran numero di riprese e copie che ne sono state eseguite, fra le quali quelle di Giulio Clovio, Francesco del Brina, Battista Franco, etc. Nella sezione I sogni del principe, presentano la figura di Francesco de’ Medici ed il suo particolare e fecondo rapporto con il sogno, di cui ci sono pervenute varie testimonianze, spesso impregnate di fantastica teatralità (come L’Allegoria dei sogni del Naldini che si trova nello studiolo), in questo simbolicamente rivelatrici di quanto e come il Sogno fosse al centro del dibattito culturale della fine del Rinascimento.

Le penultime sezioni, Sogni enigmatici e visioni da incubo, presentano opere inquietanti e di difficile interpretazione come la stampa raffigurante Il sogno del dottore di Albrecht Dürer dove è difficile comprendere se l’artista abbia rappresentato un sognatore tentato da Venere oppure i pericoli dell’accidia, o Cibele che si prende gioco di un alchimista addormentato davanti al suo forno. Ancora opere da incubo, abitate dal Diavolo inteso come Separatore, il grande Trasgressore e provocatore di incubi, che si affaccia quando la sovranità del giorno si arrende e appare il lato oscuro delle cose: ed ecco le visioni dell’Inferno o le Tentazioni di Sant’Antonio, di Bosch, Brueghel, Jan Mandijn e Met de Bles.

La mostra si conclude con un richiamo all’Aurora considerata nel rinascimento come spazio – tempo dei sogni veri (rappresentata da un dipinto di Battista Dossi) per aprirsi, infine, al Risveglio (con il Risveglio di venere di Dosso Dossi, Bologna, Collezione Unicredit Banca) come espressione della ciclicità paradigmatica e complementare del tempo.

 

Maria Paola Forlani


Foto allegate

Articoli correlati

  Maria Paola Forlani. L’Ossessione Nordica
  Maria Paola Forlani. “Nuovi” capolavori per la Pinacoteca di Rovigo
  Maria Paola Forlani. Il Gran Principe Ferdinando De’ Medici (1663 – 1713) Collezionista e Mecenate
  Maria Paola Forlani. La Primavera del Rinascimento
  Maria Paola Forlani. Padova è le sue mura
  Maria Paola Forlani. Wunderkammer. Arte, Natura, Meraviglia ieri e oggi
  Maria Paola Forlani: ANTONELLO DA MESSINA
  Franco Patruno. Il Dosso di Maria Paola Forlani
  Le avanguardie nella Parigi fin de siècle: Signac, Bonard e i loro contemporanei
  L’Orlando Furioso a Migliarino
  Maria Paola Forlani. La Madonna del Latte
  Maria Paola Forlani. Lo sguardo di Michelangelo Antonioni e le arti
  La Ragazza con l’orecchino di perla
  Maria Paola Forlani. Zurbarán (1598 – 1664)
  Maria Paola Forlani. NUOVI MONDI
  Maria Paola Forlani. Sangue di drago Squame di serpente
  Il Collezionista di Meraviglie. L’Ermitage di Basilewsky
  Maria Paola Forlani. Andata e Ricordo. Souvenir de Voyage
  Liberty. Uno stile per l’Italia Moderna
  Maria Paola Forlani. La Maison Goupil
  Maria Paola Forlani. Sacri Splendori
  Jacopo del Cosentino. E la pittura a Pratovecchio nel secolo di Giotto
  Maria Paola Forlani. TIZIANO
  Maria Paola Forlani. Un Cinquecento inquieto
  Gian Luigi Zucchini. “L'imperatore, il re del mondo, il cavaliere” di Franco Cardini
  I Colori del Sacro. Il Viaggio.
  Maria Paola Forlani. Giacomo Manzù e il Concilio Vaticano II
  Maria Paola Forlani. Seduzione Etrusca
  Maria Paola Forlani. Il Cammino di San Pietro a Castel Sant’Angelo
  Ebraicità al femminile. Otto artiste del Novecento
  Maria Paola Forlani. Le Stanze delle Muse
  Andrea Nascimbeni. Andar per giardini, d’inverno
  Maria Paola Forlani. Tiziano, Venezia e il papa Borgia
  Maria Paola Forlani. Autoritratti. Iscrizioni del Femminile nell’arte italiana contemporanea
  Maria Paola Forlani. Verso Monet
  Maria Paola Forlani. Magie dell’India a Treviso
  Franco Cardini. I Borgia e il loro tempo
  Maria Paola Forlani. Il Museo del Duomo di Milano
  Maria Paola Forlani. Manet. Ritorno a Venezia
  Maria Paola Forlani. Testimonianze di un Territorio
  Maria Paola Forlani. Dal Giglio al David
  Le donne nella Bibbia
  Alla Biennale di Venezia: Il Palazzo Enciclopedico
  Maria Paola Forlani. L’Ottocento a Bologna
  Maria Paola Forlani. Louise Nevelson a “Roma Museo”
  Aldo Fallai. Da Giorgio Armani al Rinascimento
  Maria Paola Forlani. RAFFAELLO a Milano
  Maria Paola Forlani. Borderline: Artisti tra normalità e follia
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy