Mi unisco al ricordo di Pupi e Fresedde del Teatro di Rifredi a Firenze.
Il nostro caro amico Carlo Monni se ne è andato domenica sera 19 maggio 2013, stroncato a 70 anni da un male incurabile. Era un artista unico e inimitabile oltre che un eccezionale cantastorie. Prima ancora di essere capace di dar vita a tanti indimenticabili personaggi, era lui stesso uno straordinario personaggio. Ha recitato, cenato con gli amici e camminato alle Cascine fino al giorno prima d'entrare in ospedale. Questa era la sua vita. Era solare, generoso come pochi, ma poco incline ai compromessi. Era un uomo libero, senza pregiudizi né morali né artistici. Cercava sempre la verità sia sulla scena che nei rapporti con le persone. Nel lavoro voleva divertirsi e divertire la gente, ma era anche un uomo colto e un amante della poesia e della musica.
Da quasi quindici anni il Teatro di Rifredi era diventato la sua casa. Tutto iniziò con una scommessa di Angelo Savelli che lo volle a fianco della grande attrice ronconiana Marisa Fabbri in un'innovativa edizione di Gallina vecchia che riscosse un enorme successo. Il felice sodalizio con Savelli proseguì poi con S'io fossi foco e Nel mezzo del cammin, dove Carlo poté esprimere tutto il suo amore per Dante e per gli antichi poeti toscani un po' ribelli e licenziosi come lui, recitando a fianco di Massimo Grigò e Andrea Bruno Savelli che diventeranno per lui più che dei colleghi dei veri e propri complici e sodali. Ed è con Andrea Bruno Savelli che continuerà a calcare il palcoscenico di Rifredi prima con i divertenti Decameron e Cecco toccami e poi con due impegnativi spettacoli a cui si sentiva profondamente legato: lo shakesperiano Falstaff e il brunelleschiano La beffa del grasso legniaiuolo.
La sua ultima apparizione pubblica è stata, sempre a Rifredi e sempre sotto la direzione di Andrea Bruno Savelli, nella lettura scenica La briscola a cinque che nella prossima stagione teatrale sarebbe dovuta diventare un vero e proprio spettacolo.
In tutti questi anni Carlo Monni ha recitato in tantissimi spettacoli mattutini per le scuole. Carlo amava i giovani ed era amatissimo da loro che lo prendevano d'assalto alla fine delle rappresentazioni. Per tutto il mese di marzo è stato addirittura lui stesso ad andare direttamente nelle scuole a recitare un divertente blitz teatrale sull'evasione fiscale. Chissà in quante pagine di facebook, in quanti diari scolastici, in quante camerette di adolescenti campeggiano le foto di Carlo Monni sorridente, avvinghiato a grappoli di giovani entusiasti e fieri di essere lì dentro quell'inquadratura con il loro idolo.
Ora che Carlo ci ha lasciato nella pienezza delle sue forze, della sua veloce falcata, del suo volto assolato, del suo potente sorriso e dei suoi occhi profondi, capiamo che a lui è spettata la giovinezza degli eroi.
Alessandra Borsetti Venier