Milano. Morena La Rosa: una persona che non cede mai allo sconforto, di fronte al dolore e all'abbandono che colpiscono i poveri e i perseguitati. Quante volte noi fondatori del Gruppo EveryOne abbiamo sentito dire da attivisti o politici che “questo caso oltrepassa le mie forze” oppure che “questa è una montagna troppo alta da scalare” o, infine, che “se non ci pensano le istituzioni, come possiamo trovare le risorse?”. Quanti alleati ci hanno abbandonati, durante questa lunga e difficile strada, perché ritenevano la vita del difensore dei diritti umani troppo dura, i casi troppo impegnativi e insopportabile, a volte, la necessità di sacrificare il proprio tempo, la propria vita privata agli altri. Morena La Rosa non appartiene, però, alla categoria dei pavidi né a quella dei “tiepidi”. Fin da quando l'abbiamo conosciuta, per avere poi il privilegio di accoglierla quale membro di EveryOne (una colonna portante), ci siamo accorti che né l'impegno né il pericolo né i sacrifici la spaventano e che – quando si trova di fronte a un caso umanitario, che lei chiama, ogni volta, “una nuova sfida” - non si arrende finché non l'ha risolto. Evitando un dramma umano e spesso salvando vite. Recentemente Morena ci ha aiutati a mettere al sicuro Toma, il vecchio patriarca dei Rom di Pesaro, espulso ingiustamente dall'Italia, per consentirgli successivamente di rientrare nel nostro paese e riunirsi alla famiglia. Quindi si è imbattuta in un caso molto delicato in Uganda e ancora una volta, dopo aver percorso una via in salita, senza perdere coraggio di fronte agli ostacoli e ai “no”, ha radunato una piccola rete di persone virtuose e ce l'ha fatta! Ecco il suo breve rapporto sul caso.
Salvare Annette e la piccola Angela
di Morena La Rosa
Anche questa vola mi si è presentato un caso di grave mala sanità ugandese. Due mie amiche sono in Uganda ospiti da Solome e insieme a lei hanno iniziato a fare il giro per i distretti a trovare le ragazze madri e lì si sono scontrate con la triste storia di Annette, 27 anni, malata di una grave malformazione cardiaca e con la sua piccola Angela, forse di un anno o due, gravemente malnutrita, che rischia la vita se non viene curata immediatamente. Le ragazze mi hanno immediatamente informata di questa emergenza e mi hanno chiesto di fare qualcosa e quel qualcosa l'ho fatto. Ricordate la dottoressa Annamaria Dal Lago, che lo scorso anno mi aiutò a curare la piccola Swaruwa? Ebbene, l'ho contattata via mail spiegandole la situazione e lei, con la sua solita franca disponibilità, mi ha detto che avrebbe provveduto ad aiutare le ragazze sia per visitare madre e figlia sia per indicare loro dove far ricoverare la piccola Angela e che esami far fare alla madre prima del ricovero nell'ospedale di Mulago. Martedì le ragazze si incontreranno con la dottoressa Dal Lago. A quel punto ho iniziato a chiedere aiuto economico a tutti i miei contatti di Twitter e come sempre i soliti amici hanno prontamente risposto al mio appello. E si è aggiunta una nuova preziosa amicizia che ha fatto una donazione senza pensarci troppo. Ora il denaro dovrebbe esserci e appena arriva provvederò ad inviarlo affinché sia Annette che Angela possano essere ricoverate e curate senza la preoccupazione di pagare il ricovero e le cure mediche. Sono davvero felice perché in questo caso so che siamo riuscite a salvare da morte certa una piccola vita e quella di sua mamma. La mia capacità di muovermi, chiedere aiuti e pareri medici li ho appresi da Roberto che mai abbandona i suoi amici Rom. Insomma miei cari amici di Everyone anche questa volta ce l'abbiamo fatta, due vite sono state salvate.