Obiettivo: rigenerare! A questa finalità sono chiamate oggi le pubbliche amministrazioni illuminate dalla volontà di realizzare una trasformazione fisica del sistema città soprattutto di luoghi periferici che vengono rigenerati a nuova vita. I programmi di rigenerazione urbana, infatti, non possono e non devono più prevedere solo un recupero ed una valorizzazione delle aree storiche delle città ma devono necessariamente permettere l’ampliamento dell’effetto riqualificante delle stesse, in termini di qualità urbana, anche ai quartieri marginali creando una decentralizzazione dell’interesse collettivo. Tutto ciò si traduce nella capacità di estendere l’effetto comunità, in termini di qualità delle relazioni anche ai luoghi più svantaggiati dei centri urbani facendo in modo che di marginale resti solo la loro posizione. Le amministrazioni chiamate a realizzare i programmi di rigenerazione urbana da un lato specificano le linee strategiche necessarie a tradurre in azioni concrete le volontà di rinnovo delle periferie e dall’altro identificano le condizioni ottimali per perseguirle. I processi di recupero e riqualificazione urbana permettono una ricucitura delle periferie nel tessuto sociale diventando stereotipi di riscatto sociale irrompendo con la loro urgenza nell’agenda politica comunale. Questo tipo di pianificazione urbana fa si che il miglioramento delle condizioni territoriali si rispecchi sulla qualità della vita degli abitanti di quelle che devono essere considerate “città delle persone” nelle quali nascono e si individuano nuovi spazi di relazione: le piazze, i mercati, i parchi infatti sono gli elementi dove si forma l’arena delle relazioni tra gli abitanti.
Come altri centri urbani salentini anche la città di Specchia sembra aver recepito il concetto di fondo di una pianificazione territoriale intelligente ed efficace: la straordinarietà delle opere deve diventare ordinaria politica di intervento finalizzato ad ottenere effetti, si spera sempre più positivi, sulla vita degli individui che abitano nelle città.
L’intervento previsto in località Verardo riguarda la “zona 167” che sorge alla periferia sud-ovest del centro urbano. «Risulta evidente», commenta il Sindaco Ing. Antonio Biasco, «che in tale ambito, dalle grandi potenzialità, sono necessari indubbi interventi di rigenerazione soprattutto dal punto di vista edilizio-ambientale e funzionale. Dal punto di vista sociale, esso rappresenta uno spazio poco attrezzato dal punto di vista funzionale e fruitivo, con una scarsa qualità dell’aspetto ambientale. L’intervento previsto è finalizzato a favorire l’interazione sociale, incrementare la dotazione infrastrutturale, eliminare il degrado urbano e migliorare le condizioni ambientali mediante la riqualificazione degli spazi collettivi con nuove opere di arredo urbano, verde attrezzato e pubblica illuminazione. Perché quest’area periferica di Specchia possa trovare, finalmente, dignità e qualità urbana e sociale è importante che vengano valorizzati tutti i possibili aspetti concorrenti ad una vera “rigenerazione urbana”. In questo caso uno spunto fondamentale ci viene fornito dalla presenza, nell’area del parco, di una interessante necropoli medievale; una adeguata campagna di saggi e scavi archeologici ne consentirà il rinvenimento, la salvaguardia, la musealizzazione e la valorizzazione in sito, arricchendo la zona di Verardo di un importante elemento di interesse storico e culturale che, se verrà correttamente integrato con le strutture di nuova realizzazione previste in progetto, contribuirà considerevolmente al raggiungimento dell’obiettivo progettuale prefissato».
«In particolare», precisa il Sindaco, «il progetto concentra la maggior parte degli interventi previsti sull’area del “Parco Falcone e Borsellino”, con l’intento di promuovere questo spazio pubblico all’attenzione e alla fruizione dei cittadini di ogni fascia d’età. Il cuore del progetto riguarda la sistemazione attrezzata di una zona del parco fino ad oggi destinata, con scarso successo, al libero gioco del calcio per i ragazzi del quartiere ma, di fatto, del tutto inutilizzata negli anni, abbandonata ed incolta. In questa zona sarà realizzato un piccolo edificio destinato ad ospitare un sorta di “caffè culturale”, un centro di aggregazione sociale che possa consentire, tra l’altro, l’esposizione della documentazione dei futuri scavi archeologici, di piccole mostre fotografiche, di estemporanee di pittura e di qualsivoglia iniziativa socio-culturale che possa contribuire a rendere viva e stimolante l’intera area del parco». A completare il raggiungimento di quest’obiettivo, continua l’Ing. Biasco, concorrerà la realizzazione, nella piccola piazzetta antistante al “caffè”, di una bassa pedana, destinata ad ospitare piccole rappresentazioni culturali (recitazioni, esibizioni musicali, serate a tema…). Due tratti di muretti in pietrame a secco contribuiranno, infine, a delimitare visivamente la zona del bar, richiamando alla memoria l’origine agricola dell’area del parco. L’intero giardino sarà corredato dall’installazione di una idonea illuminazione pedonale, realizzata con l’impiego di apparecchi alimentati da singoli pannelli fotovoltaici, fornendo così alla cittadinanza un segnale tangibile del corretto utilizzo (visivamente gradevole e paesaggisticamente compatibile) di fonti di energia alternativa e rinnovabile anche in interventi di limitata portata energetica».
«Un ulteriore intervento destinato a migliorare le condizioni generali di vita nell’area della “167”» continua il Sindaco, «sarà la realizzazione di un tronco di fognatura nera che, collegandosi al collettore di viale Kennedy, servirà le abitazioni della cooperativa “Verardo” attualmente sprovviste di tale servizio e provvisoriamente allacciate ad un grande pozzo nero condominiale, fonte di innumerevoli disagi e, senza dubbio, inadeguato alle attuali norme igienico-sanitarie. Per completare i lavori di riqualificazione nell’intera area di intervento è prevista la realizzazione di tratti di marciapiedi che dovranno essere eseguiti lungo viale Kennedy, lungo via Donati, e in una delle strade perpendicolari (da denominarsi) interna alla lottizzazione; sarà realizzato, infine, un importante tratto di marciapiedi lungo il prolungamento di via Roma che, collegando viale Kennedy a via don Minzoni, servirà, finalmente, i due blocchi di residenze dello IACP prospicienti una delle strade principali di accesso al centro urbano. L’intera area sarà dotata di panchine, pergolati in legno, ed altri elementi di arredo urbano».
Donatella Valente