Carne spirituale
I nostri corpi
si compenetrano
i cuori
si sovrappongono
e pulsano insieme.
L’una pervasa
dalla vita dell’altro
fatti di carne spirituale
attraversiamo
la crosta terrestre
il mantello litosferico
e l’astenosfera.
Ci inabissiamo
nella mesosfera
fino al nucleo
di metallo liquido
e infine all’anima
cristallina
del mondo.
Steed Gamero
(da I ragazzi della casa del Sole)
Nel corso dell'evento di poesia e civiltà “Life is a light”, che si tiene oggi a Genova, è in programma alle ore 17 presso il Palazzo Ducale, nella Sala del Camino, la presentazione in anteprima nazionale del libro di poesie di Steed Gamero I ragazzi della casa del Sole.
«Le poesie di Steed Gamero», scrivo nella prefazione, «che si susseguono nella forma di un poema frazionato, ci restituiscono drammi umani che si svolgono in luoghi celati ai più: il mondo delle comunità per ragazzi che troppo spesso le autorità strappano alle famiglie in base a pregiudizi sociali, culturali ed etnici, definendoli 'disadattati' e predisponendo per loro percorsi terapeutici che in realtà distruggono le loro radici affettive e culturali. Gli eroi di questo libro epico e palpitante non si arrendono ai severi regolamenti delle strutture di accoglienza e risvegliano in sé quei poteri che possono mantenere coeso il loro io, sottraendolo alla disintegrazione repressiva e farmacologica. “Non so che cosa c’è in me... che vuole salire”, scrisse Rimbaud in una lettera a Théodore de Banville. È lo stesso spirito di ribellione e veggenza che risorge nelle giovani anime degli ospiti della Casa del Sole, paradigma di tutti gli istituti per minori con – veri o presunti – problemi familiari. È la stessa lotta per la libertà che combatte l’eroe dei canti di Walt Whitman, una battaglia condotta con le armi della dolcezza e della volontà, per sottrarsi al gorgo della frustrazione e dell’infelicità. È il conflitto che combattono i ragazzi che crescono in un mondo che vuole trasformarli da angeli in cannibali dediti al consumo sfrenato di beni materiali e virtuali: una rivoluzione a difesa del cuore, una crisi che nel meccanismo disgregante delle strutture sociali diventa estrema. E nel polverone sollevato da questo sconvolgimento civile il poeta, che non è cieco, citando un altro autore americano, William Carlos William, “vede gli occhi degli angeli”».
Chi è l'autore
Steed Gamero è nato a Lima (Perù) nel 1988. Poeta, scrittore e fotografo, ha tenuto mostre personali e collettive di fotografia in Italia e all’estero, riscuotendo importanti consensi e sollevando un dibattito internazionale riguardo alla presenza di gruppi di minoranza nelle società occidentali. Alcune serie fotografiche di Gamero sono conservate in importanti musei nazionali e internazionali, fra cui il Museo Nazionale della Shoah di Roma, il Museo Yad Vashem di Gerusalemme, il GLBT History Museum di San Francisco. Nel 2008, dopo aver ammirato alcune delle sue immagini dedicate ai popoli rom e sinti e i volti di testimoni della Shoah, l’europarlamentare ungherese Viktória Mohácsi definì Gamero come “il fotografo dei diritti umani”, una definizione azzeccata che lo accompagna ancora oggi. È anche diplomato in sceneggiatura del fumetto, un campo nel quale ha realizzato opere d’autore molto apprezzate. Ha pubblicato i libri fotografici: Qabbalah, Un diverso Olocausto, Eldorado Nuova Apertura. Fa parte del movimento globale di poesia e diritti umani “100 Thousand Poets for Change”. Nel 2012 ha vinto il Premio Speciale di Poesia “Progetto La Ragazza di Benin City”. Questa è la sua opera prima di poesia.
Roberto Malini