La Bindi non è una cattiva ragazza.

Anzi, la democrazia di questa fragile Italia le deve molto.

Posso documentarne personalmente le doti umane. Quando è venuta a Treviso a presentare il suo ultimo libro sono stato io a presentarla e intervistarla davanti al pubblico.

Ma... è proprio questo che mi fa paura. Che una donna del suo spessore non capisca che ora è il momento di stringere, di compattare, di tenere la lingua tra i denti, di lasciar maturare le cose per come vanno e non per come vorremmo andassero, be' è francamente disarmante.

Io, confesso che in questi giorni guardavo l'aula delle votazioni, come si può guardare un acquario.

Capivo che lì dentro si dipanavano logiche e meccanismi che “di qua del vetro” non avevano né senso né un minimo di giustificazione. Le bollicine “al di là del vetro”, le alchimie, i colpi di pinna, gli sbattimenti d'occhi io non riuscivo a capirli.

Quel Bersani in coitus errabundus con Alfano, incurante dell'immagine che dava...

E dovevo ripetermi: il paese reale sono io e quelli sono alieni. Ma sono gli alieni che io ho votato e per i quali mi sono battuto, che ho sorretto e appoggiato nelle primarie. E allora implodevo.

Implodo anche oggi, sento come mai mi è capitato la frattura tra paese reale e suoi rappresentanti.

Io non giustifico.

Ma capisco bene il terreno su cui mette radici Grillo. È il terreno del vaffa cui, ammettiamolo, ognuno di noi fa un pensierino anche se poi razionalizza e cerca di contestualizzare.

Cerca di vedere la spiaggia oltre i marosi.

Ma io non vedo niente. E sento aura di tragedia.

Una volta nel grande acquario artico di una delle isole Lofoten ho visto una vasca il cui vetro era una enorme lente deformante per ingrandire gli ospiti di quell'acquario quando passavano davanti allo spettatore.

Ho provato in questi giorni lo stesso senso di assurdo, di lontananza, di separatezza.

Due mondi che non comunicano.

E mi domando

COME CI VEDONO I PESCI, STANDO DI LÀ DEL VETRO?

Sanno che ci siamo anche noi?

Be', temo di no.

Un abbraccio antifascista a tutti

Gian Domenico Mazzocato

(da newsgroup R-esistiamo, 22 aprile 2013)