15 Aprile 2013
Yoani Sánchez è riuscita a compiere il miracolo che non era mai riuscito a nessuno: unire i cubani dell'esilio. La sua visita a Miami ha conquistato tutti, se si esclude la parte più oltranzista degli esiliati, quella “dura e pura” che non accetta compromessi e che rende difficile ogni tipo di dialogo.
Yoani non ha fatto concessioni a nessuno, ha detto chiaro che non crede all'embargo, pensa che sia un provvedimento antistorico e inutile, addirittura un alleato per il regime che lo usa per mascherare fallimenti politico-economici. Alcuni anni fa, Oswaldo Payà aveva cercato di dire cose simili, senza successo, ed era stato rifiutato dall'esilio cubano. Yoani no. Yoani ha affascinato tutti, grazie a un carisma naturale e a un modo non violento di esporre le argomentazioni. Yoani ha posto l'accento sull'unità, affermando che quel che importa è il popolo cubano, non il suo governo. «Il popolo cubano siamo noi tutti, anche i connazionali sparsi per il mondo, non solo i residenti a Cuba», ha sostenuto. Partendo da tale considerazione si può impostare un cambiamento di prospettiva e di politica, che non favorisca l'isolamento di Cuba, ma un'apertura al mercato e al mondo.
Yoani sostiene che Cuba sta cambiando, non tanto per le riforme, ma perché i cubani non sono più gli stessi. «Hanno imparato a informarsi, cercano le notizie con tutti i metodi illegali possibili, stanno abbandonando la maschera dell'opportunismo e l'apatia. Sono decisi a cambiare la loro patria, a renderla libera e prospera», dice Yoani.
La blogger ha lasciato un messaggio importante ai cubani della diaspora: tutti insieme possiamo ottenere dei risultati prima insperati. È vero che le opportunità per il cambiamento sono poche e imperfette, ma ci sono. Dobbiamo approfittarne tutti insieme, per non perderle. Questo è il senso della missione di Yoani Sánchez: lavorare per l'unità del popolo cubano e favorire il cambiamento. Siamo convinti che abbia tutte le carte in regola per ottenere successo, anche perché accanto a lei stanno sorgendo figure di riferimento come Eliécer Ávila e Rosa María Payà.
Gordiano Lupi |