Nell’intervista di oggi al Corriere della Sera, Dario Franceschini parte da considerazioni oneste e giunge a una conclusione realistica. La crisi politico-istituzionale potrebbe far precipitare il Paese al voto, ma il ricorso anticipato alle urne non potrebbe, anche a causa della legge elettorale, risolvere il problema dell’ingovernabilità e invece quasi certamente riaccenderebbe il fuoco della crisi economico-finanziaria, compromettendo la credibilità delle istituzioni italiane.
Dunque è molto saggio chiedere a tutti uno sforzo per la formazione di un esecutivo che provveda alle riforme e alle misure di governo più urgenti, sulla base di un accordo tra le forze parlamentari disponibili. Analoga saggezza e condivisione è richiesta per l’elezione del nuovo Capo dello Stato. Mi pare che nel Pd, al di là delle polemiche, tutti i maggiori leader siano oggi consapevoli che in questa legislatura non si può uscire dallo stallo contando sull’aiuto parlamentare del M5S. A questo punto occorre verificare se sarà confermata anche da parte del PdL un’analoga disponibilità per un governo ‘di tregua’.
Benedetto Della Vedova
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