Il decreto legge approvato giovedì dal Consiglio dei Ministri in merito alla questione Stamina non può che lasciarci esterrefatti.
Ci aspettavamo un decreto che facesse chiarezza cercando di riportare a criteri di sicurezza e efficacia, in linea con la normativa europea, le presunte terapie e invece ci siamo ritrovati di fronte a un criterio di inclusione senza senso: si continua da un lato a dare speranza ad un gruppo di famiglie, facendo credere loro che i loro bambini siano in mani sicure, e dall’altro si dice che i criteri in futuro saranno più severi e selettivi.
Il Governo, dunque, invece di prendere una posizione a favore di metodologie acquisite con requisiti approvati dalla comunità scientifica, crea un precedente pericoloso che viola le norme italiane in materia, approvando, anche se in via eccezionale, la prosecuzione di cure “non ortodosse” e violando le regole basilari con cui per tanti anni il Ministero della Salute ha cercato di costruire la tutela della salute e della sua sicurezza. Il Governo ignora volutamente i pareri tecnici degli organismi tecnici competenti: Istituto Superiore di Sanità e AIFA.
Invece di pretendere che questi bambini vengano visitati da altri neurologi, li si abbandona.
Bisognerebbe a questo punto si chiarisse che anche gli altri bambini potranno essere tratti, ma solo dopo che Stamina avrà ottemperato a tutti i requisiti elencati: documentazione di efficacia in modelli animali, studi di tossicità in animali, approvazione del protocollo da parte ISS, e, per i pazienti già trattati, follow up che dica a tutti quanti sono, per quali malattie sono stati trattati, per quanto sono stati seguiti e come stanno ora.
Filomena Gallo
Segretario dell'Associazione Luca Coscioni
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