Mercoledì 13 marzo, gli esponenti radicali Giovanni Sansi e Gianfranco Camero hanno depositato alla Procura della Repubblica di Sondrio un esposto riguardante le firme della lista provinciale “la Destra Storace per la Lombardia”, con candidato Domenico Barbalace, collegata alla candidatura alla Presidenza della Regione di Roberto Maroni.
Sebbene questa lista sia stata poi esclusa dalla partecipazione alle recenti elezioni regionali, sono state comunque presentate presso l'Ufficio elettorale circoscrizionale sondriese oltre 500 firme raccolte con il sostegno della Lega Nord, dopo che un accordo fra i due partiti, comportante la modifica del simbolo, aveva costretto i promotori de “La Destra di Storace” ad una corsa contro il tempo per riavere le sottoscrizioni nella nuova modulistica.
A seguito dell'accesso agli atti esercitato dai Radicali, dall'esame dei moduli è emerso che la raccolta delle firme si è svolta in soli tre giorni con le seguenti modalità, attestate dall'unico autenticatore, Maurizio Piasini, consigliere provinciale della Lega Nord, che ne ha certificato l'autenticità: a Sondrio il 21 gennaio scorso, risultano aver firmato 48 elettori residenti a Sondalo, Grosio e nella zona di Tirano e sempre a Sondrio, il giorno seguente, ben 64 elettori provenienti da Livigno, 59 dalla zona di Tirano e 23 dalla zona di Morbegno, mentre il terzo giorno, a Tirano, hanno sottoscritto 62 elettori residenti principalmente nella zona di Sondrio ed in parte in Comuni dell'alta Valtellina.
In proposito gli esponenti radicali hanno dichiarato:
«Riteniamo alquanto bizzarro questa sorta di turismo elettorale che ha coinvolto un totale di 256 elettori, che in tre giorni risultano essersi recati anche ad un centinaio di chilometri da casa (come nel caso di Livigno) per sottoscrivere, probabilmente in gran parte, la presentazione di una lista collegata, risultando invece più verosimile che la raccolta delle firme qui considerate sia avvenuta principalmente tramite fiduciari locali, in assenza di autenticatore o comunque in presenza di un soggetto diverso da quello che ne ha certificato l'autenticità, il tutto nel contesto di illegalità tipico di queste procedure elettorali.
A conferma di ciò sono ormai numerosi i procedimenti pendenti sulla irregolarità nella raccolta di firme alle scorse elezioni, oltreché alle precedenti elezioni regionali: dall' indagine della procura di Lodi su una vera e propria rete specializzata nel fornire firme false ai movimenti politici e che ha avuto avvio da un elenco di 500 sottoscrittori de “La Destra di Storace” firmato da un giudice di pace che in realtà non l’aveva mai visto, sino alla procura di Monza che ha aperto un’inchiesta sulle firme della lista Maroni indagando per falso un consigliere provinciale monzese della Lega Nord, mentre ci siamo opposti all'archiviazione del procedimento a carico di Alberto Pasina (Pdl) per le 1.300 firme del 2010 apparentemente raccolte tutte a Sondrio l'ultimo giorno possibile, per finire con il presidente della provincia di Milano, Guido Podestà (Pdl), che dovrà affrontare un processo riguardante la falsità di 926 firme a sostegno del listino di Roberto Formigoni e della lista del Pdl in occasione delle regionali precedenti».
Radicali Sondrio