14 Marzo 2013
La scelta del nuovo vescovo di Roma di prendere il nome di Francesco rappresenta una svolta epocale per la Chiesa cattolica. Mai nessun pontefice, infatti, aveva in questi otto secoli scelto di chiamarsi come il poverello di Assisi, richiamandosi cioè a colui che si spogliò da tutti i suoi averi per meglio “vivere secondo la forma del Vangelo” piuttosto che “vivere secondo la forma della Chiesa di Roma”.
Per questo nelle settimane scorse avevo scritto che sarebbe stato necessario un Papa Francesco I, che potesse liberare la chiesa dal potere temporale e richiamarla a quell’altissima povertà praticata da Francesco d’Assisi come forma di vita.
Auguro a Papa Francesco di trovare la forza e la collaborazione per condurre un magistero impegnativo come quello che lo attende.
Mario Staderini
(dal suo blog, 13/03/2013)
» il Fatto Quotidiano, 15 febbraio 2013 |