Ieri, 11 marzo 2013, abbiamo assistito ad un nuovo inciampo della Giunta provinciale di Sondrio. Alla riunione congiunta delle Commissioni Consigliari II (Pianificazione territoriale, risorse naturali-energia e turismo) e IV (Risorse ambientali e agricoltura) interamente dedicata al Piano Energetico Provinciale (richiesta per molti mesi, senza esito, dal nostro gruppo consigliare) non ha preso parte alcun rappresentante della Giunta provinciale.
L’Assessore De Stefani, presente all’inizio dei lavori, ha fatto una breve comunicazione relativa alla sostituzione del Direttore dell’Azienda Speciale Ufficio d’Ambito e quindi si è rapidamente dileguato.
Nonostante che, nel giugno 2011, il Consiglio provinciale avesse approvato all’unanimità una mozione a nostra firma che impegnava la Giunta «affinché provvedesse, con la convocazione della commissione consiliare preposta, ad una proposta di calendarizzazione dei lavori al fine di completare la stesura del Piano Energetico Provinciale», ad oggi questo impegno è rimasto totalmente inevaso.
La riunione di ieri non ha aggiunto nulla, dal punto di vista politico, anzi ha messo ulteriormente in luce uno stallo ormai palese, mettendo in difficoltà i consiglieri nello svolgimento del proprio ruolo istituzionale, maggioranza ed opposizione.
Infatti, mentre la parte tecnica ha fornito la documentazione e le spiegazioni necessarie all’avvio dei lavori, la totale assenza della parte politica al governo della Provincia ha messo in evidente imbarazzo i presidenti delle due Commissioni convocate, non essendo in grado di chiarire una volta per tutte quale visione politica stia dietro a questa importante partita.
Corre l’obbligo di sottolineare, ancora una volta, che non era certo questa la visione di ente sovracomunale, titolare della programmazione di area vasta, che avevamo in mente quando abbiamo aderito alla mobilitazione per il mantenimento della nostra Provincia.
L’assenza di ieri fa il paio con la mancata convocazione del tavolo per il riassetto istituzionale, richiesto a più voci sia dalle minoranze che da importanti “pezzi” della società valtellinese e valchiavennasca.
La politica sta disattendendo impegni assunti con l’opinione pubblica, dimostrando ancora una volta di essere unita e compatta nella conservazione dell’esistente, ma divisa ed incerta nel rinnovamento e nella sperimentazione di nuove forme di gestione delle istituzioni locali.
Questo non pare certo l’atteggiamento più adeguato alle sfide che questi tempi così difficili richiedono alla classe politica provinciale.
Irene Bertoletti
p. Gruppo consigliare I Democratici