Ora, lo avevo scritto ieri e mi fa piacere veder convergere molti su questa posizione.
Certo, le difficoltà sono enormi e, se si seguono i canoni della politica tradizionale, letteralmente insormontabili.
Dopo avere discusso (per troppo tempo) della possibile alleanza con Monti, ora ci troviamo in una situazione ribaltata. E dobbiamo provare a ribaltarla con un messaggio nitido, come non lo è mai stato.
Perché dall’impasse si esce soltanto con una fortissima spinta politica, che tenga conto dell’emotività che si respira (e si respirava anche prima dei risultati) e sappia trasformarla in un puntuale menu di governo. Da proporre al Parlamento e anche al Paese. E che può funzionare sia che si riesca a formare il governo, sia che si debba tornare a votare.
«Cose mai viste»: tutto quello che non si è riuscito a fare inG questi ultimi vent’anni.
E certo sarà durissima, e magari andrà male, anche perché il disegno di Grillo era esattamente quello di impallare il sistema politico questa volta e di tornare al voto presto per vincere e azzerare tutto. Ma forse, dopo tutto, per l’eterogenesi dei grilli, si riuscirà a fare qualcosa di inedito, soprattutto se il Pd avrà coraggio e determinazione. E chissà che non venga fuori qualcosa di buono. Magari per poco tempo: ma con tutto quello che abbiamo già perso, e con i risultati che le urne ci hanno consegnato, tentare è un obbligo. E il fatto di non avere alternative ci può portare a risultati insperati.
Giuseppe Civati
(dal blog [ciwati.it], 27 febbraio 2013)
P.S. – Ne avevamo discusso già lunedì sera: Popolino ne parla qui.
Là dove c’è il pericolo, cresce anche ciò che salva. Lo diceva Hölderlin, tipo.
» “Con Grillo o subito al voto” – intervista di Alessandro Gilioli
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