Il Consiglio regionale abusivo della Lombardia, costituitosi sulla base della più grande ed impunita truffa elettorale, prosegue come aveva iniziato: alternando illegalità e giustizialismo, tra chi fa politica proteggendo un sistema di potere trasversale e chi (spesso sono gli stessi) la fa sull'onda delle inchieste ogni volta che colpiscono l'altra parte.
Fa un po' impressione assistere alla curva Nord di Maroni che fa la Ola per gli (altrui) avvisi di garanzia -come ai vecchi tempi del cappio- e la curva Sud di Ambrosoli che promette allucinanti epurazioni in massa per gli indagati sulle note spese.
A Maroni ricordo che gli avvocati della Lega continuano ancora oggi nei tribunali a proteggere la truffa Firmigoni (da noi scoperta e imposta all'attenzione della magistratura). Ad Ambrosoli dico che forse avrebbe fatto meglio, piuttosto che inseguire le note spese e le cronache giudiziarie, a non sbattere la porta in faccia alla forza politica ed elettorale -la Lista Amnistia, Giustizia e Libertà- che di quel sistema di potere è stata ed è alternativa, e che da anni ha fornito le soluzioni per garantire la trasparenza e la legalità delle istituzioni, a partire dalla proposta di anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati.
Marco Cappato