Il luogo è stato scelto dal Consiglio regionale della Lombardia e dal Consiglio comunale di Milano come “giardino della memoria dei martiri cristiani e delle vittime di tutte le persecuzioni religiose”.
È la quinta disobbedienza civile contro la pretesa del Ministero dei beni culturali di imporre il parcheggio del cementificatore Claudio De Albertis, “a dispetto dei santi” (e dei martiri).
All'alba del 27 gennaio, il Portavoce dei Radicali per Sant'Ambrogio, l'ex Consigliere regionale Lucio Bertè, è entrato per la quinta volta nel Cimitero dei Martiri cristiani, violando il recinto che chiude ermeticamente alla vista dei cittadini il cantiere che sta divorando la «terra benedetta dalla presenza delle sepolture dei Martiri cristiani» – parole del Cardinale Angelo Scola – gettata in discarica per far posto ad un mostro di cemento armato per 600 automobili e 60 motociclette, per volontà del Ministero dei Beni culturali (!) – e il sospetto silenzio-assenso dei successori di Ambrogio – in continuità con il piano di attacco al Centro storico della lobby del cemento iniziato dal duo Albertini/Berlusconi, proseguito dalla Moratti e tollerato da Pisapia, nonostante l'opposta volontà espressa dal Consiglio comunale e ancora di più dal Consiglio regionale.
Lucio Bertè ricorda all'opinione pubblica: «ll sito ad Martyres è quello che il Patrono di Milano scelse per erigere la sua Basilica proprio per celebrare la memoria imperitura dei Martiri, per il valore fondamentale della loro testimonianza di fede e di coraggio, determinante per l'affermazione del Cristianesimo, attraverso la conquista della libertà religiosa, sancita dall'Editto di Milano. Nell'anno in cui si celebrano i 1700 anni di quell'evento storico, la Curia milanese sceglie di celebrare il ruolo dell'Imperatore e non quello dei Martiri, ignorando le Mozioni approvate da Comune e Regione per realizzare proprio in questo sito il “Giardino della Memoria dei Martiri cristiani e per il diritto di esprimere qualsiasi convinzione religiosa in libertà di coscienza”, diritto violato nei secoli e ancora oggi negato nel mondo a molte minoranze, oggetto di persecuzioni, dopo i genocidi del secolo scorso. Ecco perché oggi ho voluto onorare il Giorno della memoria del genocidio degli ebrei, accomunando tra loro tutte le vittime di tutte le persecuzioni e mettendo dalla parte opposta i persecutori espressi da tutti i totalitarismi e dagli Stati a-democratici, assieme con le gerarchie delle religioni-di-Stato, fondamentaliste per interessi materiali. Oggi nel Cimitero dei Martiri cristiani, assieme alle croci e ai simboli del buddhismo tibetano, per la prima volta campeggiano le Stelle di Davide, come non avrebbe mai consentito il Vescovo Ambrogio, ma certamente avrebbero compreso i Martiri dei primi secoli, per la loro cultura e pratica “nonviolenta ante litteram”, e Papa Giovanni Paolo II, che nell'elogiare la figura di Ambrogio volle fare una solenne eccezione proprio per condannare i suoi atti contro gli ebrei».
Radicali per Sant'Ambrogio
Fonte: Radicali.it