L'associazione a delinquere dei partiti in Lombardia* ha ottenuto un risultato per loro importante: l'eliminazione dalla competizione elettorale regionale dell'unica lista elettorale -la Lista Amnistia, Giustizia e Libertà- che ha posto come obiettivo prioritario quello di interrompere le condizioni di criminalità delle istituzioni lombarde e nazionali, e che sarà presente, in Lombardia, solo alla competizione per il Senato.
Nella nostra Lista regionale erano candidati i militanti radicali che avevano condotto l'unica lotta politica e giudiziaria di alternativa al sistema di potere Formigoni-Penati-Compagnia delle Opere-Cooperative, avendo scoperto e denunciato la truffa Firmigoni e avendo ottenuto le dimissioni di due dei Consiglieri regionali (uno del Pd e uno del Pdl) nominati ancorché ineleggibili.
L'eliminazione della nostra Lista è stata ottenuta prima attraverso l'illegale modifica della legge elettorale approvata all'unanimità a poche settimane dal voto contro le indicazioni del Consiglio d'Europa, successivamente grazie al consueto sabotaggio della possibilità di raccolta firme. Politicamente, il rifiuto dell'apparentamento da parte del candidato Ambrosoli -in sintonia con il PD di Bersani e Zingaretti a Roma- ha suggellato definitivamente l'impossibilità della nostra presenza elettorale.
Qualcuno penserà di essersi così tolto di mezzo i Radicali in Lombardia. Sapremo dimostrare quanto si sbaglia.
Marco Cappato
(www.marcocappato.it, 26 gennaio 2013)
* Si veda, a vero e proprio emblema del 'simpatico' clan, la delibera adottata ex post il 4 gennaio scorso dall'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, ndr.