A proposito di libertà di stampa, da domenica all'Avana sarà possibile vedere TELE SUR in tempo reale. Certo, un guadagno dal punto di vista della qualità informativa, ma è un po' come tradurre in spagnolo Latinoamerica di Riccio - Minà e farlo leggere ai cubani. I servizi sono ben fatti, i giornalisti sono professionali, basta collegarsi al satellite per vederla e giudicarla anche noi italiani. Il problema è che si tratta di una televisione al servizio del governo venezuelano, chavista, ergo castrista, nata da una vecchia idea di Fidel Castro. Non si fanno passi avanti in tema di pluralismo e non è soltanto di questa offerta informativa di cui Cuba ha bisogno.
Torna in primo piano il caso Carromero
Ecco come l'umorista cubano Garrincha vede il caso Carromero, autista dell'auto uscita di strada sulla quale viaggiava Oswaldo Payà, condannato da un tribunale cubano per omicidio colposo, adesso estradato in Spagna. Carromero è in libertà vigilata. Parte della dissidenza - anche la moglie e la figlia di Payà – sostengono che Carromero non avrebbe detto tutta la verità sulla morte del Presidente del Movimento Cristiano di Liberazione e sospettano che esista un accordo tra governo cubano e spagnolo sulla segretezza dei particolari della vicenda. L'estradizione in Spagna di Carromero farebbe parte di questo patto di non aggressione.
Illazioni? Come al solito, non esistendo una stampa libera, è difficile farsi un'opinione certa. Il Granma e la TV di Stato ci hanno abituati alle menzogne. La dissidenza non sempre è affidabile e spesso imputa al regime comunista cose che non stanno né in cielo né in terra.
Gordiano Lupi