Cara Grazia,
sono d’accordo circa l’ipocrisia che spesso anima face-book, dove chiunque si sente di vomitare tutto quello che non riuscirebbe mai ad assumersi il coraggio di dire apertamente, prendendosene la responsabilità. Non a caso ho spesso scritto su quanto di negativo esiste in rete. Mi chiedo ancora cosa unisca, se non frustrazione e solitudine, questi gruppi che si dicono amici.
Detto questo, credo nella necessità, direi obbligo, al rispetto delle idee altrui e ritengo dissennato lo spettacolo avvenuto in piazza San Pietro.
Mi sento comunque di sottolineare che qualche volta dietro questi gesti così volgarmente eclatanti, si nascondono secolari ghettizzazioni, oggi straripate senza rientro possibile. La posizione della Chiesa contro l’omosessualità è andata oltre il mandato del Vangelo, ha negato l’uguaglianza della persone espressa dalle parole di Gesù che in croce è salito per tutti, nessuno escluso. È andata oltre da tanto, e molto oltre il suo mandato, ha invaso e condizionato opinioni e politica e assunto atteggiamenti vessatori.
Faccio un esempio, ormai lontano, di quando si parlava a proposito del diffondersi dell’aids di omosessuali come unici portatori di quella che allora era una malattia mortale. Prova a vedere quanti pestaggi ci furono nelle cronache di allora e di quanto la Chiesa abbia sostenuto in quei tempi… partiamo da lì, Grazia, ed incontriamoci in quel punto dove gli eccessi danneggiano spesso la possibilità di un confronto che deve essere fortemente perseguita.
Patrizia Garofalo