Napoli – Si soffia sul fuoco dell'intolleranza contro i Rom nel capoluogo partenopeo. La notizia che ha sollevato un vero e proprio vespaio è quella dell'assegnazione di 75 alloggi popolari – nella zona di Cupa Perillo, quartiere Scampia – a cittadini Rom, assegnazione in linea con le disposizioni della Commissione europea recepite dall'Italia nella Strategia Nazionale sui Rom, Sinti e Camminanti. Il Presidente dell'Ottava municipalità Angelo Pisani ha commentato l'assegnazione su un quotidiano locale con parole di fuoco, aizzando gli abitanti di Scampia contro le famiglie Rom, colpevoli secondo lui di «bruciare rifiuti di ogni genere, vivendo nelle baraccopoli tra il degrado e l’illegalità». Pisani tuona contro l'assessore alle politiche sociali Sergio d'Angelo, colpevole, secondo lui, di privilegiare i Rom a discapito dei legittimi assegnatari di alloggi popolari.
«Le parole di Angelo Pisani si pongono in contrasto con la Strategia sui Rom della Commissione europea», commentano i portavoce del Gruppo EveryOne Roberto Malini e Laura Louise Stirner, «e trasformano i Rom, che più di tutti subiscono gli effetti dell'emarginazione e dell'intolleranza, in un facile capro espiatorio, quando invece l'edilizia popolare e le procedure di assegnazione degli alloggi devono essere riorganizzati con urgenza, per evitare favoritismi e infiltrazioni. Angelo Pisani chiede al Comune di utilizzare i fondi europei in altro modo, ma anche questa è demagogia, perché tali fondi sono proprio destinati all'inclusione delle famiglie Rom. A chi si chiedesse come mai tanta urgenza, va ricordato che la speranza di vita media dei Rom a Napoli è di soli 40 anni, contro i 75 degli altri cittadini. Ecco gli effetti di tanta irresponsabile discriminazione».
Il Gruppo EveryOne, lodando la nuova linea di interventi sociali da parte dell'amministrazione comunale, si appella anche alla tolleranza dei tanti abitanti di Scampìa che convivono da anni pacificamente con la locale comunità Rom e stanno denunciando con fiaccolate pacifiche la presenza della camorra e i suoi terribili delitti. «Serve coraggio per sostenere questo impegno di civiltà», concludono i rappresentanti dell'organizzazione internazionale per i diritti umani, «e gli abitanti di Scampìa ne hanno da vendere, tanto che stanno correndo grandi rischi personali dicendo sì alla convivenza e alla fratellanza fra popoli diversi e no all'arroganza del crimine organizzato, che avvelena la società e influenza la parte più debole e malata delle istituzioni».
Gruppo EveryOne