Il mistero si annida alle falde dell’Etna. A Catania, il romanzo di un giovane esordiente
01 Dicembre 2012
Ombre misteriose, loschi intrighi, fatti privati di famiglia che diventano sconvolgimenti pubblici e che come tentacoli di un mostro soffocano la vita di tanti personaggi. Il mistero si annida alle falde dell’Etna, sotto le maschere di pietra del barocco di Acireale, nel lontano 1862. Sono queste le basi del romanzo del giovane esordiente siciliano Rosario Russo che proprio nella sua città, Acireale appunto, ambienta queste vicende. Il titolo è strano, Il martirio del bagolaro, ed è forte la tentazione di farcelo spiegare… ma resistiamo. Vogliamo lasciare anche questo immerso in un velo di mistero e fare in modo che sia il lettore a scoprirlo, comprando il libro e perdendosi tra le sue pagine. Parlando con Rosario, entriamo nel vivo del suo universo.
– Sembri molto giovane, quanti anni hai?
Sì, diciamo che sono abbastanza giovane: ho 26 anni e ho iniziato questo progetto quando ne avevo 25...
– Come mai un'ambientazione storica per un romanzo?
Ho deciso di dare un ambientazione storica al romanzo perché la storia è la mia passione: sono laureato infatti in Scienze Storiche e Politiche all'Università di Catania e adesso mi sto specializzando in un corso di Laurea Magistrale in Storia e Società all'università di Roma Tre.
– Come mai ambientarlo in una cittadina di provincia come Acireale? Solo perché é la tua città o altro?
Ottima domanda, il romanzo l'ho ambientato ad Acireale (o Aci Reale) per vari motivi: innanzitutto è vero che si tratta della mia città, ma c'è da dire che studiando la storia Acese ti rendi conto di quanto sia bella e poco conosciuta, una storia fatta di conquiste e progresso sfruttando un rapporto di amore-odio con la rivale di sempre: Catania. Il tutto tra superbe chiese, magnifici palazzi e mascheroni barocchi.
– Leggo sul tuo profilo che parli (o vorresti parlare) lingue e dialetti gallo-siculi... Come mai?
Tengo a precisare che non parlo assolutamente i dialetti galloitalici di Sicilia, mi basta quello acese...! L'ho pubblicato sul mio profilo facebook in maniera scherzosa diversi anni fa ma la tua domanda cade a pennello: infatti il registro linguistico del romanzo è arricchito con vari vocaboli dialettali per rendere ancora più credibile e realistica la trama.
– Come sei arrivato alla pubblicazione del tuo romanzo?
Una volta finita la bozza mi sono guardato in giro alla ricerca di una casa editrice affidabile. Alla fine sono stato consigliato dal mio amico Salvo Cavallaro, che l'anno scorso ha pubblicato un gradevolissimo libro di racconti (che si intitola Ma di cosa stiamo ancora parlando) con la neonata casa editrice Carthago. L'editore Giuseppe Pennisi e la direttrice editoriale Susanna Basile mi hanno convinto sulla scelta di valorizzare i lavori di qualità attraverso una diffusione pubblicitaria costante tramite varie presentazioni ed incontri.
– Dicci in linea di massima di che parla, senza svelare colpi di scena e finali...
La trama, come avete potuto capire dal professionale trailer realizzato da Vincenzo Faro e Domenico Calanna, è ambientata ad Acireale nel 1862 e si parte dalla misteriosa e strana morte di un nobile capofamiglia, Lionardo Mancini barone di Santa Caterina. Da lì seguiranno diverse avventure che coinvolgeranno vari personaggi, compreso il nipote della vittima, il baronello Nardo. Amori, delitti ed intrighi faranno da cornice alle vicende che porteranno a scoprire la terrificante verità.
Il martirio del bagolaro sarà presentato tra qualche settimana nelle migliori librerie di Catania e di Acireale e sarà presto in vendita online e sugli scaffali. Per maggiori informazioni potete cliccare il sito della casa editrice Carthago, giovane e dinamica anch’essa, e anch’essa espressione di una Sicilia nuova, viva e in movimento.