Non ho preso parte alle primarie perché è una forma che non mi convince, ma sono contenta di come sono andate: grande partecipazione, nessuna confusione e risultato finora limpido: questo va bene comunque. A mio parere servono anche benissimo per definire le aree politiche: sono le primarie del centrosinistra e tagliano giustamente fuori la sinistra. Che ora può lavorare sia pure in ritardo e un po' di risulta a definirsi unitariamente e a prepararsi per le prossime scadenze. Per prima cosa dichiarando che non siamo interessati/e al governo, ma potremmo, a certe condizioni, appoggiare dall'esterno un governo di centrosinistra, se ciò serve per bloccare la destra e impedire un qualsiasi Monti bis.
Quanto a definire chi è Sinistra, la nota fondamentale è concordare sulla natura della crisi capitalistica e sulle previsioni a lungo e medio termine, in modo da poter predisporre un programma di azione culturale, le azioni pratiche, l'itinerario e le alleanze internazionali. Un dibattito sulle forme della politica (partiti, sindacati, movimenti, associazioni e altre aggregazioni; stato centrale o federale, regioni comuni ecc.). Ritiro fuori la mia antica proposta di un “sistema pattizio tra forme politiche”. E su un altro terreno la mia vecchia idea di una Europa militarmente neutrale e di un Consiglio di sicurezza delle N.U. tutto a rotazione.
Ancora mi sembra importante definire i soggetti che ci interessano: il movimento operaio (dei lavoratori e delle lavoratrici dipendenti, che hanno coscienza di esserlo) e le sue organizzazioni politiche e sindacali, il movimento delle donne con le sue dimensioni planetarie e la sua collocazione sociale sottoproletaria o proletaria, e la sua (non) rappresentanza, l'economia della riproduzione. Potrebbe anche bastare, per cominciare.
Lidia Menapace