Raccontare la Valtellina e la Valchiavenna attraverso una raccolta di racconti per bambini. Stefania Stoppani c’è riuscita, grazie a un consulente che l’ha seguita passo a passo nella stesura del volume: il piccolo Michele, quattro anni, suo figlio.
Stefania si occupa di cultura, turismo e marketing territoriale nella vita, e grazie alla sua esperienza di mamma è riuscita a scrivere le 144 pagine de I favolosi viaggi del bambino Michele in Valtellina e Valchiavenna. Nel volume si riscopre un territorio in tutte le sue peculiarità, senza tralasciare la dimensione fantastica fatta di misteriose creature. «Quante volte ve lo devo dire? – si legge nel prologo – Se la sera ve ne andate a spasso per i boschi o vi attardate sui sentieri di montagna, invece di stare attaccati alla stufa beh… vi potrebbe capitare di vedere comparire all’improvviso dinnanzi a voi delle misteriose e strane creature».
Spiritelli dispettosi, elfi maligni, omeni selvadeghi e diavoletti che ne combinano di tutti i colori. Sono questi alcuni dei personaggi che Michele incontra, in una dimensione narrativa che lascia molto spazio ai dialoghi. La mamma di Michele spiega infatti il territorio ai più piccoli senza tralasciare i suoi ricordi di bambina. Come la colazione della domenica: in tavola il pane fresco, il burro d’alpeggio, la marmellata della nonna. E poi via, per un’escursione nel regno del Gipeto, il Passo dello Stelvio. Il favoloso viaggio del bambino Michele contempla molte tappe in giro per Valtellina e Valchiavenna. E sembra proprio di avere sotto gli occhi una natura incontaminata quando si legge il libro. La lentezza della vendemmia, assieme ai nonni, fa scoprire a Michele il passato, con il racconto della mamma sui contrabbandieri e l’importanza dei terrazzamenti: «I muretti riceveranno un premio?» chiede Michele. «Il premio lo darà l’Unesco» risponde la mamma.
È possibile far sapere ai nostri bambini quanto siano belli i luoghi dove vivono e suscitare nei loro genitori la voglia di ripercorrere con i loro figli gli itinerari dei racconti? Questo un altro interrogativo che ha portato Stefania Stoppani ad affrontare la sfida di scrivere il libro. Basta chiedere al piccolo Michele i particolari di alcuni racconti e guardare i suoi occhi illuminarsi per arrivare alla conclusione che Stefania ha raggiunto questo obiettivo. In 144 pagine tutti gli angoli più suggestivi della nostra provincia sono stati raccontati. E la mamma è sempre pronta a dare una risposta agli interrogativi del bambino. Gli racconta anche la leggenda dell’Homo selvadego che, «Immobile nel suo ritratto, si lascia sfuggire un lieve cenno di saluto».
Cristina Culanti
(da Tirano & dintorni, settembre 2006)