Ancora una volta, nel corso di una manifestazione pubblica, in questo caso il raduno degli Alpini tenutosi a Sondrio domenica 21 ottobre, al quale ha partecipato con entusiasmo e commozione una delegazione dell’ANPI, lo speaker ufficiale e incorso in una grave omissione. Infatti presentando gli Alpini della provincia di Sondrio ha affermato che la stessa è decorata di “medaglia d’argento al valor militare”.
Si tratta, in realtà, della “medaglia d’argento al valor militare per la Resistenza” conferita dal Presidente della Repubblica Italiana che, con D.P.R. 16 marzo 1987 ha cosi voluto onorare la Provincia di Sondrio per il notevole sacrificio, in termine di sangue e di dolore, sopportato dai partigiani valtellinesi e valchiavennaschi e dalle popolazioni locali, senza la cui solidarietà fattiva e costante non sarebbe stata possibile la lotta nel corso della guerra di Liberazione dal fascismo e dal nazismo.
Le popolazioni scontarono infatti molto duramente il loro appoggio ai patrioti, subendo l’uccisione di diverse decine di civili, devastazioni ed incendi delle loro case; centinaia di partigiani pagarono con la vita o restarono mutilati invalidi e feriti nella conquista della libertà e dell’indipendenza dallo straniero.
Molti ricorderanno la data del 29 maggio 1988 in cui l’allora Presidente del Senato Giovanni Spadolini di fronte a tutti i Sindaci della Valtellina e della Valchiavenna, in una piazza Garibaldi gremita fino all’inverosimile, appose la medaglia d’argento sul gonfalone della provincia ove brilla tutt’ora. Mi sembra che l’episodio storico vada ricordato con commozione ed orgoglio e non omesso. Quella della Resistenza è stata infatti una stagione gloriosa ed irripetibile la cui Storia va tramandata alla giovani generazioni.
Allego (nella illustrazione, ndr) la motivazione ufficiale della medaglia d’argento al valor militare per la resistenza concessa alla provincia di Sondrio.
Sergio Caivano,
Presidente A.N.P.I. Provinciale
(lettera al Gazetin, novembre 2012)