Grande entusiasmo nel gruppo che sta partecipando al primo Trekking Via Alpina partito sabato 26 agosto dallo Stelvio e destinato a toccare in una settimana alcuni degli angoli più belli e suggestivi della Valtellina.
L’iniziativa è stata promossa dal Consorzio Turistico Provinciale di Sondrio in collaborazione con il Club Camminitalia per valorizzare il tratto lombardo della Via Alpina, l’importante itinerario internazionale che unisce Trieste a Montecarlo in oltre 200 tappe attraverso le otto nazioni delle Alpi.
Accolti i partecipanti a Tirano sabato, dopo una passeggiata tra le vie del centro storico, il gruppo ha raggiunto in bus lo Stelvio per il pernottamento nella suggestiva cornice del Passo, sistemati i bagagli e gustata la cena in hotel, a metà della presentazione del trekking da parte degli organizzatori, il colpo di scena. In pochi minuti i tetti dello Stelvio sono stati coperti da un velo bianco. Tutt’altro che intimoriti i 36 partecipanti si sono goduti l’imprevisto spettacolo immaginando il giorno successivo di poter ammirare paesaggi invernali. Domenica, la prima tappa ha portato i camminatori dal Passo al sovrastante Rifugio Garibaldi per poi scendere verso la Quarta Cantoniera, risalire alla bocchetta di Forcola e raggiungere i Laghi di Cancano attraverso la Val Forcola prima sfilare sotto le torri di Fraele e arrivare ad Arnoga in Valdidentro.
L’escursione è stata guidata da Marco Rezzoli, accompagnatore di media montagna ed esperto della zona, che tra gli ultimi fiocchi di neve, una leggera pioggia e timidi raggi di sole, ha esposto le peculiarità di quello che è stato il teatro della guerra in quota nel 1915-1918. Lungo il cammino le testimonianze della Grande Guerra, le caserme e le trincee, che hanno lasciato il posto con la discesa ad ampi alpeggi fino al bosco di Cancano, le enormi dighe, il piccolo lago di Monte Scale e le medievali Torri di Fraele.
Una cena ristoratrice ad Arnoga ha introdotto la serata con l’alpinista Enrico Lazzeri che ha illustrato con video e fotografie l’esperienza della spedizione valtellinese sul K2 in occasione del cinquantenario della conquista.
Lunedì il gruppo guidato dal giovane e preparato Davide Cola ha risalito la Val Viola per raggiungere la località Caricci dove Lazzeri e la sua famiglia hanno accolto il gruppo con una deliziosa polentata e soprattutto con il sorriso e una cordialità che ha quasi commosso gli ospiti. Nonostante la compagnia il gruppo ha dovuto riprendere il cammino per raggiungere Eita attraverso la Val Verva. Il sole del mattino ha lasciato il posto ad una fastidiosa pioggia che ha accompagnato fino al Passo gli escurisonisti che indossate mantelle impermeabili ha proseguito di buona lena anche perché a Eita c’era un gustosa sorpresa. Il Consorzio Turistico Provinciale nell’intento costante di valorizzare i prodotti valtellinesi e approfittando della collaborazione del rifugio ha organizzato una pizzoccherata “in quota” con l’Accademia del Pizzocchero di Teglio. La pioggia ha reso autunnale l’atmosfera favorendo ancora di più l’apprezzamento per il Re della nostra gastronomia. Un buon bicchiere di vino di Valtellina, i formaggi Dop serviti con confetture e miele di alta montagna, bresaola e affettati hanno completato un menù semplice ma molto apprezzato, come il saluto del presidente della Accademia e del sindaco di Grosio presenti alla cena.
Martedì la tappa di mezzo del trekking che si concluderà venerdì dopo aver attraversato la media Valtellina e un tratto della Valposchiavo. Da Eita, finalmente sotto il sole, il gruppo è salito in Val d’Avedo verso Vermolera, i laghi di Tres, il Passo di Vermolera, ai piedi del pizzo Matto per poi scendere verso Malghera percorrendo alcune delle aree più belle della Valgrosina.
Alla guida del gruppo oltre a Davide Cola, l’alpinista Marco Confortola che nonostante l’imminente partenza per la spedizione himalayana prevista per metà settembre ha accettato l’invito degli organizzatori a guidare per due giorni il trekking.
Mercoledì grazie al forte vento da nord che ha spazzato il cielo il sole ha accompagnato i camminatori che partiti da Malghera, percorrendo i sentieri sopra il tiranese, tra panorami che variano, dal bosco alle malghe, dagli alpeggi alle aspre pareti fino ai laghi alpini, hanno raggiunto il rifugio Schiazzera.
Le ultime due giornate hanno visto protagonisti i temi del contrabbando, per la tappa che da Schiazzera portava al Lago di Poschiavo, e la geologia con le Marmitte dei Giganti di Cavaglia in Valposchiavo, punto di arrivo e termine di una intensa e bella settimana di montagna e grande amicizia.
Spettacolare la giornata sopra Tirano, dal rifugio di Schiazzera, gestito dai volontari dell’operazione Mato Grosso, il folto gruppo si è spinto verso Pra Campo tra boschi e alcune pietraie ma sempre godendo di un panorama reso ancora più bello dalla giornata limpida di sole. Una breve sosta davanti alla caserma e poi la salita verso Pian Cavallino, spettacolare balcone sulla media Valtellina dove il gruppo ha seguito Carlo del Dot nel racconto di storie di contrabbando e addirittura nella realizzazione di una bricolla, tra soluzioni di ingegno fatte di sacchi di iuta e corda. La lunga traversata verso San Romerio e la picchiata verso Le Prese sempre baciate hanno chiuso la giornata di cammino, ma l’ultima emozione l’ha regalata il Trenino Rosso del Bernina che ha portato al rifugio di Cavaglia gli escursionisti.
L’ultimo giorno Romeo Lardi, grande esperto delle marmitte dei giganti ha accompagnato il gruppo tra le strane formazioni rocciose e poi al bel borgo di Poschiavo.
I commenti entusiasti dei partecipanti confermano che l’impegno per la promozione del territorio deve necessariamente passare per la qualità dei servizi e dei prodotti turistici offerti, una lezione che anche la Valtellina sta sempre più convintamente imparando.
Per questo il trekking è stato documentato fotograficamente e con un video che servirà dall’autunno a presentare la Via Alpina con il materiale informativo ed i relativi pacchetti che saranno realizzati.
Andrea Gusmeroli
(da Tirano & dintorni, settembre 2006)