La notizia che aspettavamo da Roma è giunta: la provincia di Sondrio non è stata accorpata. Il Governo ha condiviso le ragioni e le motivazioni che il territorio aveva saputo rappresentare in questi mesi.
Da questo punto di partenza occorre proseguire sulla strada delle riforme.
Deliberata la riforma che ha ridotto il numero delle province italiane, auspichiamo ora che si riapra il tema della provincia come ente ad elezione diretta dei cittadini e non come ente di secondo livello, con nomina da parte dei consigli comunali. L'elezione diretta da parte dei cittadini appare l'unico strumento in grado di garantire gli irrinunciabili requisiti di governabilità, efficienza e trasparenza all'amministrazione di area vasta. La democrazia non può essere barattata con un risparmio di qualche centinaia di Euro occorrente all'indizione delle elezioni. Come recita la nostra carta costituzionale, il popolo è sovrano ed è giusto che possa scegliere chi lo rappresenta nelle istituzioni.
Ora i leghisti dovranno riconoscere che questo Governo, da loro fortemente osteggiato, ha evitato di sopprimere la Provincia di Sondrio, quello che Berlusconi e Calderoli avevano intenzione di fare un anno fa e che forti malumori aveva creato nella Lega anche durante i lavori del Consiglio provinciale.
Ottenuto il mantenimento della Provincia, il territorio deve aprire immediatamente quella riflessione, da noi auspicata e richiesta da molti mesi, che veda al centro il riassetto istituzionale di Valle unito al superamento dell'attuale assetto delle comunità montane, dell'abolizione del Bim, con la riduzione del numero dei comuni. Sarebbe un peccato (ed un errore politico) se il territorio - dopo aver dimostrato di essere unito nel chiedere ad altri un atto responsabile - considerasse questo risultato un punto di arrivo e non riuscisse a completare, calandolo nella nostra specificità, l'oramai ineludibile processo di semplificazione e riorganizzazione istituzionale.
Aspettiamo che il Presidente Sertori mantenga fede alla delibera di Consiglio che lo impegna a convocare un tavolo per discutere della questione e ad elaborare una proposta di riforma condivisa dell'odierno modello di governo del territorio.
Giacomo Ciapponi
Segretario provinciale Partito Democratico
» Cartina delle nuove Province
come disegnate col decreto-legge approvato oggi