Che Alessandra Riccio (foto) di Latinoamerica sia una fan del dittatore caraibico Fidel Castro e del suo regime rientra nella sfera dei piaceri e delle perversioni personali. Che la stessa Riccio sia docente di una università pubblica italiana, invece, non può che lasciarmi perplesso. Mi chiedo, ingenuamente, se la posizione intellettuale di fiancheggiatrice (culturale) di un dittatore sia armonica con l’insegnamento in una università sovvenzionata da una democrazia e dai suoi sfortunati contribuenti, tra i quali mi riconosco.
Ma superiamo, magari rimandiamo, anche questa questione non proprio banale e veniamo all’ultimo articolo della nostra Alessandra, “Se Yoani Sánche si stupisce che Fidel è anziano”...
Nell’home page di Latinoamerica, la rivista del fidelista per eccellenza Gianni Minà, Alessandra Riccio si muove tra l’ironia incredula e quella più classicamente disinformata. Deride apertamente Yoani Sánchez, che è stata soggetta ad un vero e proprio rapimento di Stato solo alcuni giorni addietro, relativamente ad un suo articolo sulla possibile morte di Fidel.
Ci riporta la Riccio: «Esilarante la corrispondenza del 23 ottobre dall’Avana per El País, di Yoani Sánchez. Obbligata per dovere di cronaca a dar notizia dello spassoso messaggio di Fidel in cui dava testimonianza della sua “esistenza in vita”, ha fatto un diligente riassunto degli indizi che indicavano che Castro era morto o per lo meno agonizzante, senza rendersi conto di quanto quegli “indizi” fossero ridicoli e dando per scontato che, in caso di morte, il governo cubano terrebbe nascosta la notizia e mentirebbe ai suoi cittadini e al mondo intero per ragioni per la verità assai misteriose: […]».
Aggiunge poi: «E mi sorprende davvero che la notizia delle elezioni municipali a Cuba, che in generale non attirano l’attenzione di Yoani […]». E conclude in bellezza affermando: «E lei, è andata a votare, sia pure per depositare una scheda in bianco o annullata da qualche frase di patriottico dissenso?»
Elenco le piccole dimenticanze della nostra professoressa fidelista, stipendiata dallo Stato italiano.
Tutti i media del mondo hanno parlato della possibile morte di Fidel Castro, quando un dittatore sparisce dalla scena per mesi è naturale pensare al peggio. Perché prendersela con Yoani Sánchez e non con La Repubblica, o La Stampa, il Nuevo Herald e via dicendo?
Come le elezioni non hanno attirato l’attenzione di Yoani Sánchez? Ma scherziamo?
Ne ha parlato su twitter: “1.161.431 di cubani…”.
Yoani Sánchez ha scritto delle elezioni in Venezuela, così importanti per Cuba: “Tre elezioni in un paese…”.
Ha scritto naturalmente delle elezioni cubane: “Le ragioni civiche…”.
E per chiudere la Riccio fidelista statale si chiede se la Sanchez sia andata a votare? Ma che domanda!! Ha fatto addirittura le fotografie e un articolo: “L'urna, la barella”.
Che Alessandra Riccio viva su un pianeta diverso dal nostro, dove la democrazia e il rispetto dei diritti umani sono concetti troppo capitalisti per essere elaborati, è cosa abbastanza evidente… ma che applichi anche con i lettori italiani la medesima strategia del Granma (nascondere e/o mentire) è davvero moralmente insopportabile.
Massimo Campo
(da NuovaCuba, 27 ottobre 2012)