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Alessandra Borsetti Venier. Mostra di Jean-François Bory, poesia visiva e libri d’artista
26 Ottobre 2012
 

Sabato 27 ottobre 2012 alle ore 18:00 presso “la Barbagianna: una casa per l'arte contemporanea” a Pontassieve (Firenze) - Via di Grignano 25, si inaugura la mostra di Jean-François Bory con opere verbo-visuali e libri d'artista della collezione Carlo Palli. Interverranno i critici Valerio Dehò e Laura Monaldi. Seguirà un Intervento sonoro di Jacques Donguy presentato da Enzo Minarelli.

 

«È a partire dagli anni Sessanta» scrive Laura Monaldi «che gli artisti si sono posti il problema di tematizzare i processi di massificazione culturale, di analizzare la frattura fra Arte e Vita, la “crisi delle ideologie” e la “morte dell’Arte”, giungendo alla conclusione che per sopperire alla decadenza della cultura e dei saperi, l’opera d’arte deve in qualche modo saper globalizzare gli aspetti epistemologici della società contemporanea. Non a caso la de-mistificazione dei linguaggi della comunicazione di massa, a favore di una rivalorizzazione dell’universo letterario e della ridefinizione dello statuto dell’Arte, è ciò che caratterizza l’opera di Jean-François Bory, considerato uno dei massimi esponenti della Poesia Visiva francese».

 

Una figura artistica complessa - spesso enigmatica e ambigua - dotata di un’operatività culturale poliedrica: autore, editore, saggista e performer, ha saputo cogliere l’ambiguità della cultura e dell’arte contemporanea, destreggiandosi fra la prassi teorica e la pratica artistica, in una costante tensione verso la totalità dell’Arte e le infinite potenzialità della Letteratura.

Jean-François Bory, fin dai primi anni Sessanta, ha manifestato una spiccata propensione alla sperimentazione verbovisuale, distinguendosi per l’accurata ricerca di un concreto equilibrio fra parola e immagine, collaborando con poeti visivi italiani e internazionali, con i quali ha fondato il Gruppo internazionale di poesia visiva, dopo aver partecipato al “Festival di poesia internazionale d’avanguardia” a Fiumalbo nel 1966.

Nel 1974 ha fondato il Gruppo dei nove, con Eugenio Miccini, Lucia Marcucci, Luciano Ori, Michele Perfetti, Sarenco, l’olandese Herman Damen e i belgi Alain Arias-Misson e Paul De Vree.

È stato editore di riviste come Approches con Julien Blaine, Pierre Garnier, Jean-Claude Moineau, e Jochen Gerz, Agentzia, OnceAgain, L’Humidité e collaboratore di Lotta Poetica, Tèchne, Geiger, Vou e Subvers.

Nella sua carriera artistica «Bory ha ucciso storicamente Gutemberg», ha affermato Sarenco – interessandosi alla poesia sonora e ai libri d’artista, oggetti prediletti della sua creazione artista, nonché alla diffusione delle avanguardie artistiche del suo tempo attraverso l’idea e la consapevolezza di voler dare al sistema dell’Arte un nuovo spazio d’azione.

Scrive Laura Monaldi in Ironia e Svelamento de «Le Signe du Complot», testo del catalogo pubblicato in questa occasione:

«[…] La continua messa in discussione dei fondamenti culturali, tipica delle opere del poeta visivo, nasce dalla presa di coscienza dell’impossibilità delle singole arti di cogliere l’universalità dell’esperienza quotidiana. Negli anni della Pop Art, del Lettrismo di Isidor Isou, dell’Internazionale Situazionista, della semiologia di Roland Barthes e delle contestazioni, la sperimentazione di Jean-François Bory ha messo in evidenza la dimensione semantica e pragmatica dell’opera d’arte, avvalendosi di una visione critica nei confronti dei falsi valori della comunicazione di massa e del diffuso malessere sociale. Proprio negli anni della presa di coscienza della forza fagocitante della modernità tecnologica e mass-mediatica, Bory ha posto le basi della sua poetica ossia ha radicato la sua operatività verbovisuale, nella necessità consapevole di un ripensamento sulla natura del linguaggio dell’Arte e della Letteratura stessa. Con i primi calligrammi disegnati su carta e - successivamente all’incontro con il poeta visivo giapponese Takahashi Shohachiro - con gli ideogrammi, ha inizio il suo interesse per l’interazione fra parola e immagine. In tal senso la parola diviene per Bory un evento creativo, capace di rendere universale la totalità dei linguaggi e delle forme artistiche, in nome dell’intreccio e del superamento dei limiti imposti alle varie arti, capovolgendo il modo di guardare, sentire e comprendere l’opera d’arte, ormai perduta nel mondo della comunicazione di massa e di una società che non lascia spazio alla riflessione critica, compenetrata dalla crisi delle ideologie».

 

Il poeta multimediale Enzo Minarelli presenterà Jacques Donguy, poeta, performer, saggista e traduttore francese che ha iniziato la sua carriera artistica prendendo parte alla French Beat Generation ed è stato uno dei teorici del Nouveau Réalisme.

A partire dagli anni Ottanta si è avvicinato alle sperimentazioni verbovisuali e alle nuove tecnologie informatiche. “Visual Poetry” e “Poésie Numérique” costituiscono la presa di coscienza dell’artista sulla nuova era tecnologica, concependo la creazione artistica come «lo specchio freddo della società contemporanea». I suoi testi ricreati attraverso la “macchina tecnologica” e videoproiettati seguono una logica combinatoria del tutto casuale tesa all’azzardo letterario.

Nel 1998 ha organizzato al Centre Pompidou di Parigi la rassegna di Poesia Elettronica Reveu Parlée. Editore della rivista digitale Son@rt, ha insegnato all’Université de Paris I Panthéon Sorbonne presso il dipartimento di Arti Plastiche e Scienze dell’arte.

 

 

L’associazione culturale MultiMedia91, attiva a Firenze dal 1991, ha costituito nel 2010 l’Archivio della Voce dei Poeti, un’iniziativa unica nel suo genere in Italia, che raccoglie le voci dei poeti italiani e internazionali del ’900 e contemporanei. L’Archivio ha due sezioni divise per modalità espressiva: poesia lineare e poesia multimediale (sonora, performativa, concreta, ecc.). I poeti possono inviare registrazioni o pubblicazioni sonore già realizzate in passato (su vinile, cassette, cd, dvd), purché lette esclusivamente dalla loro voce. Tutto il materiale raccolto dall’Archivio, adeguatamente catalogato, è consultabile - su appuntamento - presso la sede di Pontassieve.

 

 

La mostra resterà aperta dal 27 ottobre al 30 novembre 2012 e sarà visitabile su appuntamento 055 8398747 - 335 6676218

 

Segreteria Organizzativa e Ufficio Stampa MultiMedia91: Katia Moretti katia.moretti@tiscali.it tel. 055 8398747 - 335 6676218 - info@morganaedizioni.it

Con il patrocinio di Provincia di Firenze, Comune di Pontassieve e con la collaborazione di Centro Pecci, Associazione AParte, Archivio della Voce dei Poeti.


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