Mai si era visto prima dalle nostre parti un Corteo Cittadino così partecipato e solidale, nel proclamare il generale dissenso verso il ‘Sistema Cerroni’. Sabato 20 ottobre nel pomeriggio grande raduno a Piazza Mazzini ad Albano, tante sigle, tante Associazioni e Movimenti a chiedere una cosa sola: non speculate sulla salute nostra e dei nostri figli, ed è quello che è stato ripetuto in tutti i modi lungo il percorso fino a Piazza di Corte di Ariccia.
Organizzata dal Coordinamento contro l’inceneritore di Albano, la manifestazione ha mostrato questa volta più che mai che nessuno è lasciato solo in questa serrata lotta fra volontà popolare e Poteri Forti, non poi così impari come potrebbe sembrare. E allora si resiste e si va avanti, contando gli spiccioli che servono per le spese vive e le energie per muovere ancora tanti passi necessari, mentre dall’altra parte ben altre cifre e altre forze stanno in campo, ma non certo dalla parte del Giusto. Un corteo multicolore, pacifico da far paura, inattaccabile, irreprensibile, motivato, fatto di tante generazioni, vecchi e bambini, donne e uomini a difesa dei più deboli, ragazzi che vogliono migliorare il presente e progettare un futuro.
Nelle ore precedenti notizie bomba si erano rincorse per tutte le vie di comunicazione: Manlio Cerroni indagato, diverse le ipotesi di reato a suo carico fra cui la gestione di impianti per combustibile (cdr) e qui rientra anche l’impianto di Roncigliano nel comune di Albano. Ma attenzione, Manlio Cerroni ovviamente si dice sorpreso di tutto questo scompiglio, lui – dice – non ne sa proprio niente, anzi s’infuria e minaccia, offende l’intera Nazione, sbraita e morde. E così uno non volendo vola col pensiero al biblico Sansone, e a quello che gli passò per la testa quando decise di trascinare nella sua stessa rovina chi intendeva punire. Ma qui nulla accade di simile, dopo un momento di chiasso tutto sembra rientrare nel silenzio, innocente o complice, e si attendono sviluppi. Ma torniamo al corteo cittadino, in una giornata piena di sole, piena di promesse.
Oltre alle associazioni di zona spiccavano le rappresentanze del Villaggio Ardeatino, Aprilia (No Turbogas), Valle del Sacco, Valle Galeria, Passo Scuro, Fiumicino (Rifiuti Zero), Ottavo Municipio, Ardea e altri che forse sono sfuggiti. Parola d’ordine: salviamo il territorio.
E per i cittadini castellani c’era il banchetto itinerante per deporre la propria firma a sostegno del ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, presentato dal No Inc, contro l’inceneritore di Albano. Perché, se Manlio Cerroni riuscisse a trovare i fondi necessari, potrebbe partire in qualsiasi momento la costruzione dell’inceneritore più grande d’Europa, col suo camino sputaveleni di 43 metri.
Proseguono senza interruzione le iniziative, in un momento cruciale della trista vicenda che da cinque anni tiene col fiato sospeso la popolazione castellana. La chiusura di Malagrotta non è più rimandabile e si spinge al massimo verso la soluzione peggiore: bruciare tutto tal quale, impedendo con ogni mezzo l’avvio della raccolta differenziata porta a porta, associata alla riduzione, al riciclo e al riuso di quelli che non sarebbero più rifiuti, ma risorse. Troppo semplice, evidentemente, per essere compreso dai Poteri Forti che si reggono su ben altre ‘logiche’.
Maria Lanciotti