Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Rino Cammilleri, Vittorio Feltri. “Il Giornale” apre un dibattito sull'amnistia
«Gli abbracci di Pannella tolgono molti più voti di quei pochi che portano...»
«Gli abbracci di Pannella tolgono molti più voti di quei pochi che portano...» 
17 Ottobre 2012
 

Giustizia, amnistia, ma anche eutanasia, radicali

Il Giornale apre oggi un dibattito; è un confronto, nel quale si misurano due illustri collaboratori del quotidiano, il cattolico tradizionalista Rino Cammilleri, e l’ex direttore del Giornale stesso, Vittorio Feltri. Il primo critico verso le proposte radicali, l’altro che rinnova stima e amicizia verso Marco Pannella e sostegno alle iniziative dei radicali.

Un dibattito interessante e utile... (Notizie Radicali, 17/10/2012)

 

 

È un’idea pericolosa: troppi banditi in giro

Rimessi in libertà anche tanti piccoli delinquenti che con la crisi tornerebbero a commettere reati

di Rino Cammilleri

 

Caro Feltri,

la tua appassionata perorazione a favore dell’ennesima amnistia è comprensibile, anche perché le ragioni che hai addotte sono sacrosante. Ma ti invito a spingere il tuo sguardo un po' più in là e scrutare le conseguenze future (nemmeno tanto remote). Un decreto svuota-carceri - non ti sfugge - sarebbe un momentaneo palliativo, come tutti quelli precedenti, e nel lungo periodo non solo riproporrebbe fatalmente la solita situazione ma potrebbe portare a effetti anche peggiori. E non sarebbe la prima volta che, per la legge dell’eterogenesi dei fini (Vico, ripreso da Del Noce), tramuterebbe le buone intenzioni nel loro esatto contrario. Mi spiego.

Vedi, ormai non c’è angolo d’Italia che non sia controllato da telecamere e la domanda di sicurezza cresce a ritmo esponenziale, al pari della criminalità spicciola e diffusa, quella che più temono i cittadini comuni (il furto da parte di un pubblico amministratore di un milione di euro indigna, sì, ma è meno percepito dello sgozzamento del vecchietto vicino di casa per una manciata di euro). Svuotando le patrie galere verrebbe rimessa, sì, in libertà un sacco di gente in cella per «carcere preventivo», quella cosa ignobile di cui giustissimamente ti lamenti; ma anche una spaventosa torma di microdeliquenti, che l’attuale situazione di crisi economica fatalmente reinserirebbe nel circuito criminale. Questi ultimi personaggi, per via del buonismo politicamente corretto (e anche, ma sì, clericale) e di certi magistrati col cuore più grande del necessario, sono quelli che rendono le nostre contrade invivibili e provocano esasperazione. Anche elettorale.

Esasperazione che alimenta, in un circolo vizioso, la richiesta di sempre più telecamere, sempre più polizia, sempre più controlli. Prima o poi accadrà che la gente - soprattutto i moderati - ne avrà le tasche piene e a furor di popolo acclamerà il primo che gli prometterà una vita quotidiana finalmente in pace. Questo dittatore (democratico, cela va sans dire) troverà la pappa già pronta e non se la farà sfuggire: telecamere dovunque, polizia dappertutto, leggi e leggine e decreti che hanno già trasformato il nostro Stato in un orwelliano Grande Fratello (per giunta, persecutore fiscale) a disposizione del primo furbo che saprà intercettare la voglia popolare di tranquillità nell’ordine (definizione tomista di «pace»).

Se ti piacciono gli esempi storici, eccone uno: la monarchia assoluta francese concentrò tutto il potere nella capitale - in modo soft, ci mise un secolo; così, ai giacobini bastò impadronirsi di Parigi per avere l’intera Francia in pugno e scatenare per tutta l’Europa quel che sai. Altra cosa: può uno scafato marpione come te non sapere che gli abbracci di Pannella tolgono molti più voti di quei pochi che portano? Naturalmente, hai ragione da vendere sullo stato delle nostre carceri, sul loro sovraffollamento e sull’uso non di rado discutibile della carcerazione preventiva. Ma è davvero molto pannelliano il rimedio proposto: tutti fuori. Rendere le celle meno disumane, porre rimedio all’uso disinvolto della detenzione preventiva, attivare i penitenziari costruiti e nemmeno inaugurati, assumere agenti di custodia (che sarebbero nuovi posti di lavoro, di cui c’è fame crescente) è davvero impossibile? Il metodo dei radicali è sempre lo stesso: poiché non si riesce a contrastare il male, liberalizziamolo.

Ma i lettori (ed elettori) del Giornale (e del centrodestra), quando mai sono stati d’accordo?

Come vedi, parlo da cittadino comune, non da scrittore cattolico, e sull’eutanasia mi taccio proprio. Ad essa sono contrario in linea di principio, ovviamente, ma a te lo posso anche dire: per conto mio, se uno si vuole ammazzare, faccia pure. Solo, da credente, è mio dovere avvisarlo che, se l’Aldilà è quello che dico io, potrebbe trovarsi anche peggio, molto peggio. Pure su questo, dunque, rinnovo il mio consiglio a lasciar perdere Pannella e le sue battaglie «civili».

 

 

 

Il criminale è lo Stato che gestisce le carceri

Misura utile a riparare i guasti della giustizia: c’è un uso eccessivo della custodia preventiva

di Vittorio Feltri

 

Caro Cammilleri,

la tua lettera parte male. Parli di «ennesima amnistia», quando l’ultima - voluta dai comunisti allo scopo di salvarsi dalla galera per aver ricevuto finanziamenti illeciti dall’Unione Sovietica risale a oltre vent’anni fa. Quindi, ti invito a spingere lo sguardo all’indietro: troverai solo un indulto (che estingue la pena ma non il reato), peraltro sollecitato da Giovanni Paolo II che, mi pare, fosse cattolico almeno quanto te. Ma potrei sbagliarmi. Non mi sbaglio di sicuro se ti dico che i reati in Italia, specialmente gli omicidi, sono diminuiti sensibilmente negli ultimi tempi.

Le nostre carceri sono sovraffollate per due motivi: metà della popolazione detenuta è costituita da gente in attesa di giudizio, e oltre un terzo da poveracci extracomunitari entrati nel nostro Paese senza permesso di soggiorno, senza lavoro, senza soldi e datisi ad attività illegali per garantirsi la sopravvivenza. Non ti passa per la mente che lo Stato abbia delle responsabilità in merito all’eccessivo ricorso alla custodia preventiva e in merito agli stranieri che ha accolto indiscriminatamente evitando poi di occuparsi di loro? È intelligente ospitare qualcuno a casa tua trascurando di dargli da mangiare e poi, se ruba il prosciutto dal frigo, mettergli le manette?

Certi accoglimenti sono peggiori dei respingimenti. Informati presso la Caritas, con la quale dovresti essere in buoni rapporti, e scoprirai che nulla è stato fatto per far scontare le pene ai carcerati stranieri nel loro Paese anziché nel nostro. Io non sono buonista, ma cattivista. Per questo mi allarmo: lo Stato italiano è fuorilegge, condannato dall’Unione europea per la pessima gestione della Giustizia e del sistema carcerario.

Uno Stato criminale come il nostro non ha titoli per amministrare l’apparato giudiziario. Deve riformarsi e adeguarsi alle regole dell’adorata Ue. Per fare ciò, il primo passo che è costretto a compiere è quello dell’amnistia. Essa consente non solo il ripristino della legalità nelle prigioni, dove ti prego di entrare quale visitatore (esperienza istruttiva, pedagogicamente rilevante), ma anche nei tribunali, soffocati da processi arretrati, molti dei quali destinati alla prescrizione, ossia a un’amnistia in maschera. Il «decreto svuotacarceri» (la definizione è tua) è indispensabile anche per un secondo fine: aggiustare i guasti della giustizia, introdurre pene alternative alla reclusione, riscrivere le norme sulla custodia cautelare, rivedere il codice penale.

In due battute: azzerare e ricostruire in base alle indicazioni comunitarie. È falso dire che il rimedio pannelliano sarebbe quello del «tutti fuori». Sono amnistiabili solo certi reati, i meno gravi. Temo che tu non conosca il problema. Prendiamo i tossicodipendenti. Vanno in galera, dove ci costano 200 euro ciascuno al dì, vi si trattengono due, tre, cinque anni e, quando escono, riattaccano daccapo a delinquere perché drogati erano e tali rimangono. Se invece li mandi in comunità costano poco più di 50 euro al giorno e nel 70-80 per cento dei casi sono recuperabili.

Cosa conviene fare? Una frase della tua lettera è addirittura offensiva. Dici: «Gli abbracci di Pannella tolgono molti più voti di quei pochi che portano». A me dei voti non importa nulla. Mi preme il grado di civiltà dell’Italia, un pezzo della quale - le carceri - è sprofondato nell’illegalità. Auspichi la costruzione di nuovi penitenziari. Come se da noi fosse facile. La priorità è far funzionare e rendere vivibili quelli che abbiamo. Due righe conclusive sull’eutanasia.

Anche qui fai confusione. Un conto è appunto l’eutanasia (su cui ho già scritto: inutilmente, considerate le tue obiezioni) e un altro è il suicidio assistito. Due cose diverse, ma entrambe proposte non quali obblighi bensì facoltà. Da non credente, ho il dovere di avvisarti che - sia come sia l’Aldilà - sono disposto a difendere i tuoi principi solo a condizione che tu non calpesti i miei, compreso quello di frequentare chi mi garba, anche Marco Pannella, l’unico politico che non mi abbia chiesto favori (semmai me ne ha fatti, e ne ha fatti tanti ai connazionali desiderosi di libertà).

 

Ps: Non per insistere. Probabilmente tu, da cattolico osservante, a suo tempo sei stato contro il divorzio. Che, tuttavia, passò. Non so se i credenti ne abbiano usufruito. Nel caso, nessuno ha imposto loro di rompere il matrimonio. Ma so che se non ci fosse stato Pannella, saremmo rimasti al ripudio che, magari, tu preferisci al divorzio perché è in sintonia con la tradizione.

 

(da Il Giornale, 17 ottobre 2012)


Articoli correlati

  Marco Pannella. “Dalle nuove catacombe si alzerà la battitura della speranza”
  Il giorno di Pasqua davanti a Regina Coeli: in fila indiana fino a piazza San Pietro
  Alessandro Barchiesi. 18-21 luglio 2012
  Valter Vecellio. Dunque, signor ministro? Dopo la sua “visita” a Regina Coeli, cos’ha fatto, cosa intende fare?
  PRNtt. 26 giugno. Manifestazione a Roma nella giornata mondiale contro la tortura
  Valter Vecellio. L’“anomala” Basilicata, dove i vescovi aderiscono alle iniziative radicali
  Carceri/San Vittore: Presidio radicale accoglie Napolitano al grido “Amnistia”
  Bernardini e Pannella: “Davanti alle carceri file silenziose dei parenti dei detenuti”
  Valter Vecellio. Giustizia: se è lo Stato a essere in flagranza di reato
  “Amnistia subito!” Anche a Sondrio davanti al carcere
  Valter Vecellio. Le “elementari” verità di Ascanio Celestini mentre la “mattanza” continua…
  Valentina Ascione. La giustizia a parole
  AMNISTIA SUBITO! Flash-mob, a Bologna venerdì sera
  Valter Vecellio. 25 aprile: la marcia ignota
  Carceri: calendarizzata risoluzione sul diritto di voto dei detenuti
  Valeria Centorame. Amnistia e pregiudizio
  Contro la bancarotta giudiziaria, per Pannella la parola d’ordine è una sola: amnistia
  Valeria Centorame. Amnistia… perché No?
  Alessandro Barchiesi. Giustizia lenta
  Rita Bernardini. Una lotta che non può fermarsi
  Rita Bernardini. Messaggio alle associazioni promotrici della II Marcia per l'Amnistia, la Giustizia e la Libertà
  Valter Vecellio. Complici dei violenti
  Ascanio Celestini. Pro patria. Senza prigioni, senza processi
  Alessandro Barchiesi. Io voto in carcere
  Claudio M. Radaelli. La nonviolenza a volte “funziona”, a volte no, ma funziona (senza virgolette) sempre
  Valter Vecellio. “¿Ministro Severino, por qué no te callas?”
  Valter Vecellio. Sui (timidi) provvedimenti “svuotacarceri”
  AMNISTIA SUBITO! Da mercoledì 18 luglio quattro giorni di nonviolenza, di sciopero della fame e di silenzio
  PRntt. Amnistia per la giustizia e la legalità
  Partito Radicale NTT. Amnistia: Marcia di Pasqua
  Carceri: Iniziative in tutta Italia
  #iostoconmarco Amnistia Diritto Legalità
  Emma Bonino. 25 aprile marcia per una nuova liberazione: dalla partitocrazia
  Emma Bonino. “Napolitano rifiuta il suo ruolo di garante della legalità”
  Il 25 aprile la 2ª Marcia per l’Amnistia, la Giustizia, la Libertà
  Marcia 25 Aprile. “Vi confermo la mia vicinanza nei confronti della vostra meritoria iniziativa”
  Vincenzo Donvito. Ordine dei giornalisti. La maggioranza di Governo vuole abolirlo? Procedano
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.7%
NO
 29.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy