Se dal caso Sallusti si deve partire per rivedere e aggiustare le norme sulla diffamazione a mezzo stampa, su cui forse era più utile vigilare di una corretta applicazione di quelle attuali, cogliamo l'occasione per abolire l'ordine dei giornalisti!
Del resto proprio il caso Sallusti ne dimostra l'utilità come organo di controllo sui propri associati (il direttore in questione) e tantomeno impedire che persone non iscritte (o radiate come Farina) scrivano (e/o diffamino) a mezzo stampa.
L'ordine dei giornalisti resta solo come istituzione pubblica retaggio dei fasci e delle corporazioni che tutela e distribuisce prebende ai propri associati. Come tutti gli ordini blocca il libero mercato e il libero esercizio di una professione e di espressione.
Per questo come Radicali abbiamo presentato un emendamento per abolirlo al ddl 3491 sulla diffamazione che in Senato e' in sede deliberante in commissione Giustizia.
Donatella Poretti e Marco Perduca