A Tivoli per manifestare contro l'iniquità della carcerazione preventiva, le disumane condizioni di vita nelle carceri italiane e il blocco del Progetto Bits of Future: food for all
Lunedì 8 ottobre, davanti al Tribunale di Tivoli (Roma), l'associazione radicale Il Detenuto Ignoto e Scienza per Amore hanno manifestato contro l'iniquità della carcerazione preventiva e le disumane condizioni di vita nelle carceri italiane.
Irene Testa, presidente de Il Detenuto Ignoto, ha ricordato il problema della carcerazione preventiva in Italia. «Sappiamo che oggi nelle carceri italiane il 42% dei detenuti è in attesa di giudizio, cioè presunti innocenti fino a condanna definitiva. In Italia la custodia cautelare può durare anche 9 anni».
Alla manifestazione ha aderito il Movimento degli Africani che, in questo modo, ha voluto protestare contro il blocco del progetto umanitario Bits of Future: food for all promosso dall'associazione Scienza per Amore e ideato da Danilo Speranza. Tale progetto è basato sull'utilizzo della innovativa tecnologia HYST (Hypercritical Separation Technology), risultato di una sperimentazione finanziata dall'associazione R.E. Maya, ora Scienza per Amore.
«Tramite false accuse, culminate con l'arresto di Danilo Speranza, si è tentato di fermare il progetto umanitario Bits of Future». Ha affermato Daniele Lattanzi, dell'Associazione e portavoce della BioHyst. Tale società gestisce per conto di Scienza per Amore gli aspetti economici legati alla tecnologia. E ha proseguito: «Questo ha portato al sequestro di due impianti, uno dei quali era destinato all'Africa. Abbiamo informato della nostra vicenda la Presidenza della Repubblica ricevendo il suo plauso e la possibilità, tramite il Ministero per la Cooperazione Internazionale e l'Integrazione, di partecipare al primo Forum per la Cooperazione che si è tenuto a Milano il 1 e 2 ottobre scorso. Ci chiediamo quando ci sarà ridato il maltolto. È paradossale che, dopo trenta mesi, si debba considerare ancora da accertare l'esistenza della tecnologia HYST e la validità del progetto nonostante ogni evidenza».
«Siamo stati definiti come appartenenti a una setta. È stata messa in dubbio la serietà dell'Associazione ed è per questo che oggi vogliamo far sentire la nostra voce. Ci siamo impegnati per anni nel finanziamento della tecnologia HYST. Vogliamo fornire all'Africa uno strumento con cui ogni Paese possa sfruttare le risorse di cui dispone. Crediamo sia nostro diritto avere la possibilità di lavorare per questo obiettivo senza altri impedimenti». Ha aggiunto Alessandra Costa, membro di Scienza per Amore e rappresentante della BioHyst.
Dame Diouf, responsabile di Scienza per Amore per il Progetto umanitario in Senegal, ha dichiarato: «Da anni conosco Danilo Speranza e seguo questo progetto. Il mio paese è stato uno dei primi a vedere l'impianto HYST e aderire a Bits of Future: food for all. Le comunità africane in Italia conoscono questa tecnologia così importante per l'Africa intera. Quando potremo utilizzarla? Faccio un appello affinché lasciate liberi gli impianti e Danilo Speranza».
La dimostrazione di Tivoli coincideva con l'inizio della fase dibattimentale della difesa di Danilo Speranza, presidente dell'ex R.E. Maya, che dopo 16 mesi in carcere e 6 agli arresti domiciliari è tuttora sottoposto a misure restrittive.
«Oggi l'associazione Scienza per Amore è qui perché Danilo Speranza ha la possibilità di difendersi dopo essere rimasto in custodia cautelare per quasi due anni e giudicato dai media colpevole ancor prima di essere processato per accuse di abusi sessuali e truffa. Tali accuse sono casualmente arrivate il giorno in cui l'acquisizione della tecnologia HYST dava il via al progetto umanitario Bits of Future: food for all. A oggi, prove scientifiche smentiscono in assoluto gli argomenti dell'accusa», ha dichiarato il presidente di Scienza per Amore, Pier Paolo Dell'Omo.
Barbara Carrubba, responsabile delle Relazioni Esterne dell'Associazione, ha precisato: «Dagli accertamenti della polizia scientifica non risulta alcuna traccia di liquido seminale appartenente a Danilo Speranza. Non solo, sui pantaloncini delle ragazze e sul copriletto sono state trovate tracce del loro DNA commisto a quello di un altro uomo, tuttora ignoto. Ma Danilo Speranza è stato trattenuto in carcere con la motivazione che il suo DNA si degrada e svanisce. Come è possibile? Ugualmente paradossale è il fatto che Speranza sia il primo uomo impotente a essere accusato di abusi. Infatti la sua disfunzione erettile, già diagnosticata al Policlinico Universitario di Tor Vergata, è stata confermata dal Dr Sergio Longhi (specialista in Urologia, Andrologia e Medicina sessuale), dal prof. Vincenzo Pascali (ordinario di medicina legale presso l'Università Cattolica di Roma) e dai periti della controparte nel corso di un accertamento tecnico della difesa».
L'udienza è stata rinviata al mese di marzo 2013 a causa dell'assenza di un teste della parte civile, uno dei professori che aveva partecipato al sopra menzionato accertamento tecnico e firmato il verbale che confermava l'impotenza di Speranza.
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