In aiuto per questa ricerca del centro, viene il senso comune: il luogo d’incontro preferito dagli helsinkiläiset è l’orologio di Stockmann.
Stockmann è un centro commerciale posto in fondo ad Aleksanderinkatu, una specie di Harrod’s (a Londra), di Galerie Lafayette (a Parigi) o di Bordoni (Morbegno) tanto per intenderci. Sul soffitto dell’ingresso principale di Stockmann, si trova un orologio cubico, con uno schermo a lancette su ogni lato. Il cubo gira in continuazione su se stesso, potrebbe essere un centro, in movimento per la forza centripeta. Sotto di esso c’è un continuo viavai di persone che entrano od escono dal centro commerciale, quindi è molto difficile riuscire a starci fermi, senza ingombrare pericolosamente l’ingresso. Non un buon centro forse, perché al centro si dovrebbe poter stare fermi, al massimo girando su se stessi. La gente in ogni caso continua ad insistere nel fissarsi appuntamento lì. Io normalmente mi piazzo ad aspettare di fronte all’ingresso e quando vedo la persona che devo incontrare, attraverso la strada, prestando attenzione ai tram.
Forse il centro di Helsinki non è all’ingresso di Stockmann, forse è dentro Stockmann.
Stockmann è un palazzone di sette piani con le scale mobili, dentro ci si trova quasi di tutto. Per un po’ nel reparto salumeria si trovava perfino la bresaola, poi è scomparsa. Da Stockmann ci sono vecchie finno-svedesi ingioiellate che passeggiano con minuscoli cani al guinzaglio e si rifiutano di parlare finnico con le commesse, turisti americani alla ricerca di essenze per la sauna, una palestra per sole donne, frequentatissima, un reparto delicatessen assaltato dai bancari a mezzogiorno, nei sotterranei, un tunnel che collega con la più grande libreria internazionale della Finlandia, dove gli studenti più svogliati passano il tempo a sfogliare riviste dedicate all’heavymetal. Stockmann potrebbe effettivamente essere il centro di Helsinki, il cuore metropolitano, il luogo dello spettacolo della città, anche se, effettivamente, alcuni elementi mancano. Manca ad esempio la varietà. I barboni da Stockmann non li fanno entrare. Quasi mai. Come in tutti i centri commerciali, non si possono fare fotografie, non si può andare in giro mangiando tanto meno bevendo, non si può sputare per terra, fumare e ci si trova in imbarazzo a starnutire (specialmente nel reparto dei cristalli). Neanche questo quindi può essere reputato il centro di Helsinki.
Giacomo Bottà
(2 – continua)