– Ciao Save, ciao Mancino... come definireste la vostra musica?
Mancino) Ciao N!K, come sempre non è facile trovare le parole per descrivere la propria musica. Direi che il genere è una dancetronica che però non vuole e non può rimanere rinchiusa nel recinto del 4/4 con cassa dritta perenne. Mi piace definirla vodka’n’tronik music.
Saverio) In effetti una definizione vera e propria non esiste, mi piace pensare che siamo dei dispensatori di emozioni sotto forma di onde sonore.
– Quali sono i vostri compiti all’interno dei God in a Box, ognuno ha il suo compito ben preciso o lavorate assieme per la causa comune?
M) Non vi è una suddivisione dei compiti, entrambi ci occupiamo di tutto. La differenza è che io tendo a produrre ritmi dance lineari e loop di synth dal suono spaziale ed etereo, mentre Save compone batterie nervose e in generale il suo approccio alla musica è più rumorista-intimista. Le canzoni nascono separatamente, ma poi non vi è un limite all’elaborazione che l’uno apporta al materiale dell’altro.
S) La nostra fortuna è che non la pensiamo allo stesso modo sulla musica e questa cosa non fa altro che far avvenire una esplosione di idee un vero e proprio brainstorming dal quale poi ricaviamo i pezzi. Tutti e due amiamo comporre in solitaria perché fondamentalmente quando componiamo sono i nostri sentimenti/emozioni che riversiamo nei suoni che poi andranno a formare le canzoni e quindi a volte la solitudine ti dà la capacità di scavare più in profondità e “tirar fuori cose” che magari quando sei in compagnia non riusciresti ad esprimere. Abbiamo una profonda autostima l’un dell’altro e questo ci permette di interagire perfettamente.
– Da dove deriva questo nome? Ha un significato particolare?
– Questa la so io. Vi è un racconto di Philip K. Dick, “A present for Pat”, nel quale il protagonista porta alla moglie come souvenir da Ganimede proprio un dio in scatola. Oltre a questo ci piace l’idea che in una società come quella moderna basata sulla mercificazione anche dio possa essere inscatolato e venduto in un iperXX qualsiasi. Per di più in offerta, se possiedi la tessera giusta.
– Vedendovi sul palco, mi ricordate i “fratelli chimici” d’oltremanica… non tanto per la musica ma per l’approccio davanti al pubblico e ovviamente perché siete in due. Ne siete influenzati in qualche modo?
– Certo, è impossibile non essere influenzati dai gruppi che più ci piacciono. Inoltre anche altre band che apprezziamo, come Groove Armada e Crystal Method suonano elettronici e sono formate da due componenti. Credo sia il numero giusto, che permette di trovare un’alchimia fra le nostre differenti idee musicali. Per quanto riguarda l’approccio live, noi siamo al contempo esecutori e pubblico. Anche durante le prove, capita spesso che abbandoniamo la strumentazione ed iniziamo a ballare.
– Citazionismo elettronico: Gassman che recita Pasolini, l’annuncio dell’entrata in guerra dell’Italia, “La cavalcata delle valchirie” di Wagner… con cos’altro ancora ci stupirete?
– Yup, non possiamo svelare troppo, sarà una sorpresa. A me piacerebbe inserire qualche dialogo tratto da film di fantascienza, però vedremo. – Diciamo che non c’è limite a quello che potremo e non usare .Ci piace la letteratura, l’arte, il cinema… la cultura in generale e quindi nel comporre prendiamo spunto dalle più svariate realtà. Siamo delle antenne pronte a captare tutto quello che ci dà emozione.
– Complimenti per l’innovazione, sentire citazioni del genere in ambito elettronico/dance non è da tutti i giorni... come vi è venuta e di chi è stata l’idea?
– Nella circostanza l’idea è stata di Save, comunque oltre a quelle citazioni più evidenti ve ne sono altre meno riconoscibili poiché in sottofondo, ad esempio il tema di 2001 odissea nello spazio.
– È uno sfogo sull’attuale situazione una presa di posizione che spero riesca a far riflettere la gente.
– Nei live show, non pensate che il pubblico perda il ritmo durante queste citazioni…? Quando calano i bassi le gambe smettono di muoversi…
– È vero, le gambe smettono di muoversi, ma vogliamo far muovere anche i cervelli. Vogliamo suggestionare l’ascoltatore, magari anche spingerlo a riflettere come nel caso del discorso del duce.
– Al momento non avete cantato, avete intenzione in futuro di inserire parti vocali? ...preferireste una voce maschile o femminile?
– Preferiremmo una voce femminile, ma non dovrebbe essere un cantato nel senso tradizionale del termine. Piuttosto vocalizzi, brevi frasi, non strofa/ritornello.
– Non pensate che questo tipo di musica sia prettamente da club? Ovviamente in zona sarà dura trovare sbocchi per farvi sentire…
– Un club sarebbe il luogo adatto per la nostra musica, ma credo che qualsiasi situazione open-minded vada bene. Del resto possiamo vestire la nostra musica di abiti diversi a seconda del contesto, inoltre non vogliamo precluderci alcuna possibilità.
– Avete cercato contatti nei clubs lombardi ?
– Ci stiamo organizzando proprio in questo momento, siamo in contatto con due o tre locali lombardi, ma puntiamo ad andare oltre o per lo meno fin dove questa musica ci riuscirà a portare.
– Avete dato alle stampe del materiale ? Se si dove si può trovare?
– C’è qualche cd-r che circola, ma niente di ufficiale per ora.
– Siete in fase compositiva? Programmi futuri?
– Siamo sempre in fase compositiva, in realtà abbiamo moltissimo materiale, molto più di quello che portiamo live. Contiamo di perfezionare le canzoni che già abbiamo, introdurne di nuove, pubblicare un disco e suonare in giro.
– Parlateci delle maschere che indossate durante i live.
– Ci piace l’idea di adottare particolari soluzioni sceniche durante i live, contribuisce allo spettacolo, inoltre ci de-personalizza e ci immerge ancora di più nel flusso della musica. Non ha importanza chi sia io o chi sia Save, quello che conta è il suono che esce dalle casse.
– Vi ringrazio per la disponibilità.
– Anche noi per l’intervista.
Line up
Save – Synth, programmazione
Mancino – Synth, programmazione
Discografia
per ora ancora nulla ma non per molto!
Credits
Musica: God in a Box
Testi: Pierpaolo Pasolini, “Alla mia nazione”; discorso originale della dichiarazione di guerra del Duce \ God in a Box
Contatti
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Nicola Mattarucchi
(per 'l Gazetin, ottobre 2006)