Strada Statale 275, la strada della discordia, anzi, della “illegalità”. Questo almeno è quanto lascia intendere il comunicato stampa rilasciato dal Comitatosos275 dopo il rigetto da parte del Consiglio di Stato dell’appello presentato da alcuni proprietari dei terreni interessati dal progetto. Il Comitatosos275 non ci sta, insorge, si indigna e parla nella persona del suo presidente Vito Lisi di «una questione non più solo di carattere ambientale».
«Al punto in cui siamo», spiega, «i punti cardine della questione sono sempre più chiari. Il progetto del riammodernamento della 275 è sovradimensionato e deturpante. Serve una messa in sicurezza della Maglie-Leuca, non un ecomostro! Tutto l’iter amministrativo di approvazione del progetto è avvenuto nella più totale illegalità: una strada da 288milioni di euro progettata senza regolare bando di gara e senza Valutazione di Impatto Ambientale. Fino ad ora nessun Giudice della Repubblica Italiana, in ben 10 pronunce tra Tar e Consiglio di Stato, è mai entrato nel merito delle illegalità. Il muro di gomma che abbiamo incontrato nella nostra richiesta di buon senso per progettare una strada e di rispetto della legalità, si è di fatto rivelato una gallina dalla uova d’oro per la lobby degli avvocati leccesi, impegnati ora nei molteplici ricorsi da noi presentati, ora nella guerra tra gli imprenditori che vogliono accaparrarsi i 300milioni di euro per la costruzione della strada».
Di sicuro la questione è e rimarrà aperta; la guerra degli esposti e degli appelli non si è di certo conclusa, così come si evince nel su citato comunicato stampa. «Noi facciamo il nostro, in difesa del territorio che abitiamo e della legalità a cui ancora crediamo. Attendiamo con fiducia il responso del Gip Antonia Martalò sul nostro esposto in Procura, già respinto da Cataldo Motta. Attendiamo risposta dalla Corte Europea a cui abbiamo fatto appello e dalla Corte dei Conti», conclude Vito Lisi.
Dunque la strada è ancora lunga. Forse.
Donatella Valente
(da il Gallo, 6 settembre 2012)