Un tovagliolo nascosto fra le dita,
fra le labbra avevo scritto cose insensate
cose su tutto quanto seguitava intorno.
Cose che accadono, piccole a volte,
ferme che non si possono toccare,
cose recise e piene di silenzio.
Un ristorante fra i platani della statale,
due bocche che siedono di fronte,
la signora che ribatte scontrini
anonimi e infiniti.
Lo fa con una delicatezza che
addormenta qualsiasi vena gonfia,
qualsiasi screpolatura. Poi non ti chiede
nulla, lo sa, lo sa cosa pensi
se il cibo l’hai finito e scorre
adesso dentro gli occhi.
Massimo Bevilacqua